L'ottimismo non deve trarre in inganno. È vero che ci sono talune aree che mostrano uno spiccato dinamismo e non a caso i promotori finanziari oggi cercano di vendere i Paesi emergenti come la nuova frontiera dei guadagni facili. Ma se gli Usa seguitano a insistere con politiche lassiste, questo avrà gravi conseguenze anche fuori dei loro confini. E chi investe rischia di fare la fine di Pinocchio, che seminò i propri zecchini d'oro nel campo dei miracoli e, alla fine, non trovò più nulla.
Oggi il Gatto e la Volpe sono i demagoghi della spesa pubblica e del keynesismo monetario, che prima hanno causato lo sfascio finanziario globale e poi hanno impedito che vi fosse quel salutare "redde rationem" che avrebbe aiutato a rimettere in sesto il sistema. Tra gli analisti cresce ormai la consapevolezza che l'Obanomics stia facendo troppi danni, dato che il deficit è intorno al 10%, il debito pubblico si avvicina al 70%, la disoccupazione è sopra il 9%. Il socialismo in salsa americana ha tolto risorse all'economia produttiva e ha rinviato a data da destinarsi lo smascheramento di molti bluff: con il risultato che Wall Street continua a suscitare inquietudini.
In questo quadro la situazione dell'Italia è particolarmente a rischio. L'Europa oggi assomma ai problemi finanziari conseguenti alla bolla dei sub-prime la condizione disastrosa dei conti pubblici di troppi Paesi, come attestano le difficoltà di Grecia, Portogallo e Spagna. Ma nessuna di queste economie poggia su un debito statale lontanamente paragonabile a quello italiano, che ha ormai superato i 1.900 miliardi di euro. Se le altre malattie possono essere in qualche modo affrontate, è difficile che esista una cura per un'eventuale crisi italiana.
In questo quadro bisognerebbe riformare con decisione: partendo proprio da quel parastato che è ormai al collasso, come i problemi di Finmeccanica hanno messo in luce. Poiché il Paese intero è a rischio, bisognerebbe prendere il toro per le corna e avere il coraggio di vendere, chiudere, tagliare le spese, ridurre le imposte, allargare i mercati. Le difficoltà dovrebbero aiutarci a trovare quella determinazione che finora è mancata.
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