Una buona notizia per la tenuta del Governo è il via libera definitivo del Senato alla proroga di sei mesi all'approvazione del Federalismo fiscale. Una notizia negativa per l'Esecutivo è invece la decisione della Cassazione che ha confermato il nucleare tra i referendum del 12 e 13 giugno. Un quesito che aiuterà senza dubbio il raggiungimento del quorum decisivo per il vero tema politico della consultazione: il legittimo impedimento. Sarà così un voto pro o contro una legge (in parte già bocciata dalla Consulta) che porta il nome di Silvio Berlusconi. In caso di una nuova sconfitta, i problemi per il premier aumenteranno, anche se la proroga di sei mesi della legge delega sul Federalismo fiscale "aumenta la vita" del Governo. La riforma si accompagna con la presenza della Lega nell'esecutivo, se non fossimo giunti a un passo dal varo di questo provvedimento (la madre di tutte le riforme per Umberto Bossi), la presenza del Carroccio a Palazzo Chigi sarebbe già stata messa in discussione dopo la "sberla" delle amministrative. Dunque, salvo nuove sorprese giudiziarie o gli effetti della possibile valanga referendaria, Silvio Berlusconi dovrebbe passare l'estate e l'autunno alla guida del Paese. Per paradosso è poi Giulio Tremonti - nei giorni del cosiddetto "gelo" col Cavaliere - a garantire la tenuta del Governo. La Lega infatti oltre al Federalismo fiscale ha sempre vincolato la sua partecipazione nell'alleanza di centro destra solo con la presenza del ministro dell'Economia. Non solo per l'amicizia fraterna tra Giulio e Umberto, ma perché il guardiano dei nostri conti è la garanzia sul rispetto del patto elettorale che prevede, con il federalismo fiscale, il trasferimento al Nord della gran parte delle tasse pagate allo Stato. "Se perdi Tremonti perdi la Lega" si sente ripetere in via Bellerio, fin dai tempi dei tagli lineari che scatenarono una vera e propria guerra dei ministri berlusconiani contro il loro stesso superministro. Dunque la Lega non molla "per ora" il premier, come ha detto il Capo padano, ma le condizioni saranno più chiare tra una quindicina di giorni, superati i referendum, il 19 giugno ci sarà Pontida. Ecco, sul "sacro" pratone Umberto Bossi indicherà la via, il percorso del Governo da qui all'autunno, sino all'approvazione del Federalismo fiscale che scade il 21 novembre. Ad aiutare la prosecuzione della legislatura, oltre alla fermezza già mostrata da Silvio Berlusconi, ci sono state le dichiarazioni di Pier Luigi Bersani l'indomani delle vittorie a Milano e Napoli: rifacciamo un nuovo Ulivo. Una proposta politica che tiene conto della provenienza di Giuliano Pisapia e Luigi de Magistris (SEL e IDV), ma che è alternativa a un'altra alleanza, quella con i moderati di Pier Ferdinando Casini battezzata da Massimo D'Alema a Macerata. E' noto che dove ci sono Nichi Vendola e Antonio di Pietro non può esserci Pier Ferdinando Casini, quindi si comprendono le timide aperture dell'Udc sulla riforma federale. Prima della composizione di una squadra vincente per il 2013 o 2012, i partiti debbono ricordare che i cittadini alle ultime amministrative hanno mandato un chiaro segnale di sfiducia: alle comunali ha votato il 60 per cento, alle provinciali il 45 per cento. E gran parte degli astensionisti proveniva dal centro destra.