Pur di soggiornare a Como, migliaia di persone sono disposte ad andare a letto con le galline sia pure nottambule. Così come si prestano di buon gradoad aggirare le palizzate poste sul lungolago per ammirare il panorama reso fruibile dal mecenatismo di Zambrotta.
E dopo essere passati sopra alle antenne sul castello Baradello che producono lo stesso effetto delle corna in una foto di gruppo, i turisti sono disposti anche ad armarsi di ulteriore pazienza per trovare uno scorcio da immortalare senza ritrovarsi sullo sfondo un cantiere stradale o una pila di sacchi dell'immondizia orfani di cassonetti.
Cosa volete che sia un euro per uno che ha affrontato di buon grado questa sfida degna di un Indiana Jones della villeggiatura? Perché un euro è l'ammontare dalla tassa di soggiorno. Si tratta di un'opzione a beneficio dei comuni introdotta con il federalismo fiscale. Alcuni centri hanno già deciso di utilizzarla. Lo farà Bellagio, e anche qui non c'è da discutere sul "do tu des". Per Como è già arrivata la stroncatura preventiva del presidente dell'associazione albergatori: ridotta com'è non può avere la faccia tosta di chiedere l'obolo forzoso ai turisti. La preoccupazione è comprensibile perché dettata dal rischio di vedere calare le presenze non indigene in città. Ma forse c'è dell'altro da temere. Se Como val bene un euro, i politici che l'amministrano no. Perché la tassa, così prevede il federalismo fiscale munifico con i comuni, un po' meno (per ora) con i cittadini, andrà nel salvadanaio dei municipi.
E lì sì che Como forse non se lo merita questo orpello dei viandante. Perché, visti i precedenti, c'è da farsi venire i brividi sulla schiena all'idea di come saranno spesi questi euro. Un bel tesoretto, se si pensa a quanti sono coloro che, anche per una sola notte, si fermano in città durante l'anno. Ma che dovrebbe essere utilizzato per migliorare la città. Una sorta di investimento: l'euro si spende per far sì che Como sia ancora più bella e possa attirare ancora più turisti e quindi altre risorse.
Il rischio però è che questi soldi facciano la fine delle monete sepolte da Pinocchio nel campo dei miracoli. Oppure di certi titoli azionari di questi tempi, che è la stessa cosa. C'è la possibilità, per esempio, che siano utilizzati per impiantare altri cantieri infiniti. Oppure per corrispondere premi agli artefici di capolavori come le paratie. O ancora per compensare le prestazioni del segretario generale che guadagna più del capo dello Stato.
Se così fosse, hanno ragione gli albergatori. Como val bene un euro chi l'amministra no.
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