C'è una cosa che però non è stata sottolineata a sufficienza in tutta la sua gravità e che questo giornale ritiene inaccettabile e immorale. La nuova stangata sulla famiglia. E in particolare sulle famiglie del ceto medio, che costituiscono da sempre l'ossatura sociale, economica e culturale del nostro territorio e che vengono invece bastonate dai provvedimenti del governo Berlusconi. Considerare ricco un lavoratore che guadagna 90mila euro lordi l'anno (meno di 4mila al mese) è un'affermazione accettabile solo se esce dalla bocca di una macchietta veterocomunista di qualche pagina guareschiana, ma che un sedicente governo di centrodestra che - a parole - si proclama da anni e ai quattro venti liberal-liberista lo assuma come suo imperativo categorico è una roba da far cascare le braccia. Soprattutto perché, al contempo, niente è stato previsto per bloccare gli sprechi, niente per rilanciare la crescita e niente per stanare e colpire i veri ricchi sconosciuti al fisco mentre sarebbe bastata una patrimoniale sugli immobili (esclusa la prima casa) per colpire duramente gli evasori.
I nostri lettori sanno benissimo che una persona che vive in un territorio come questo, che ha un costo della vita molto alto, non può essere considerata benestante se con quei soldi deve mantenerci una moglie, due o tre figli e far quindi fronte a tutte le spese per il mutuo, l'affitto, la scuola, l'alimentazione, i mezzi di trasporto e le altre incombenze della vita di tutti i giorni. Va già bene se a fine mese riesce a mettere da parte qualche centinaio di euro.
Ora, che questa fascia di cittadini debba vedersi appioppata una supertassa del genere (ma le altre classi di reddito stiano tranquille, che sono state sistemate con i tagli alle tredicesime, al Tfr e alle pensioni) senza che sia stato previsto uno straccio di sconto, di sgravio fiscale, di aiuto per pagare l'istruzione e il mantenimento dei figli - che sono sì la gioia dei genitori, ma anche una risorsa fondamentale per lo Stato in quanto futuri contribuenti - è una discriminazione a nostro avviso intollerabile. Intollerabile.
Ed è ancor più intollerabile che un governo che parla e straparla dei valori della famiglia e delle virtù dei bravi cristiani osservanti e praticanti e della superiore guida spirituale e morale della Chiesa cattolica in questi tempi bui e tempestosi e bla bla bla, poi, alla dura prova della realtà effettuale, si dimentichi sempre di tutte le promesse fatte. Perché va bene prendere in giro i propri elettori e i propri cittadini, ma venire a farci la lezioncina sui valori familiari quando poi vedi in giro certi stili di vita e certe combriccole di divorziati e conviventi e gaudenti e facezie e festicciole e party scamiciati e certa selezione del personale politico femminile più consono a un casting televisivo che a un'istituzione centrale dello Stato, che a ripensare a certe deputate, ministre e sottosegretarie viene voglia di mettere mano al badile, è uno scandalo che non si può più accettare. O, almeno, questo giornale non ha alcuna intenzione di accettarlo. E lo denuncerà tutte le volte che riterrà giusto farlo.
La verità è che far ravvedere questa classe politica dal suo nanismo politico e culturale non è impossibile. E' inutile. Lo abbiamo già scritto qualche settimana fa e oggi lo ribadiamo dopo una manovra rapinesca che sembra fatta apposta per darci ragione. E' il momento di rompere gli schemi, di dare il benservito a chi ha così clamorosamente fallito (e questo vale anche per l'opposizione, che l'ultima volta che è stata al governo non è stata capace di far altro che aumentare le aliquote fiscali ai redditi medi e di non far nulla neppure lei per le famiglie) e di inventarsi qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso. Il momento in cui i migliori - se ci sono -, i più seri, i più colti, i più preparati, insomma, quelli che hanno in testa un disegno strategico e non solo tattiche da mangia e scappa abbiano il coraggio di mettersi in gioco, stando ben attenti a non invischiarsi nelle secche melmose e demagogiche dell'antipolitica per diventare invece loro la "nuova" politica che presenta "nuovi progetti". Per l'Italia, per le nostre Province, per i nostri Comuni.
Chiunque - destra o sinistra, non è più tempo di ragionare secondo schemi ottocenteschi - lasci al suo destino i giochetti delle politicaglia politicata e pensi solo al bene e al futuro dei suoi cittadini avrà questo giornale dalla sua parte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA