Un sacrificio che potrebbe essere accettabile se non fosse dettato dall'esigenza di fare cassa nell'immediato per obbedire ai diktat europei sui conti. Questa non è strategia, è solo tattica. E come tale ha un respiro cortissimo. Altro piano di maniche, altra visione sarebbe quella dettata da un vero patto tra generazioni che compensi i sacrifici di quelle attualmente impiegati nei settori produttivi con benefici per chi arriverà dopo. Oltre a pensare a mettere le toppe su un presente nero, infatti, un politico capace dovrebbe essere in grado di guardare al futuro del paese.
Inoltre, le riforme già attuate, garantiscono, anche in una prospettiva a medio e lungo termine un'accettabile sostenibilità al sistema. Lo ha confermato ieri, anche il ministro per il Welfare, Maurizio Sacconi. Un'ulteriore conferma che le ipotesi di un intervento immediato nascono da mere esigenze di cassa. Il futuro già incerto dei nostri figli non ha prezzo e non può essere svenduto, neppure per qualche miliardo.
Anche la posizione della Lega, che ha ribadito ieri di non essere disponibile ad alcuna trattativa sulle pensioni, presenta il limite di una visione solo tattica e oltretutto riferita alle evidenti divisioni interne. Posta come un aut aut: o le pensioni o i tagli agli enti locali, la faccenda trascolora in uno scontro tra il Senatur con gli uomini del cerchio magico e gli attivissimi maroniani. Questi ultimi sono perlopiù sindaci o amministratori locali che sarebbero i più colpiti alle misure presenti nella manovra per comuni e province.
Da qui l'intenzione del Senatur di lanciare un segnale al suo presunto e troppo scalpitante delfino. Il flebile compromesso uscito dalla segreteria politica del Carroccio sa tanto di rinvio di una resa dei conti all'interno del movimento ormai inevitabile.
Anche i tagli agli enti locali, peraltro, non devono essere un tabù. Perché se è certificata l'utilità dei municipi per i cittadini (meno quella delle Province come organismi politici), è altrettanto vero che, con l'aria grama che tira, solo quelli virtuosi avrebbe diritto di essere risparmiati. Perché capaci a loro volta di risparmiare le risorse pubbliche. Purtroppo invece capita molto spesso di vedere, accanto a comuni virtuosi e attenti, amministrazioni sprecone e dissennate. I casi di funzionari strapagati al di là delle loro utilità, pur nel rispetto di una normativa che però concede ai sindaci una notevole discrezionalità, di consulenze elargite anche quando forse era sufficiente affidarsi alla professionalità dei funzionari già presenti nella pianta organica, alcune spese di rappresentanza sopra le righe sono stati più volte segnalati anche dal nostro giornale.
I tagli della politica sono doverosi e indispensabili. Ma oltre che al vertice, si deve guardare anche alla base della piramide. Se si vuole mantenere una visione strategica e lucida e non tattica, basata sull'emotività e sulle esigenze di cartello.
Francesco Angelini
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