Che cosa li accomuna? Il fatto che nella prima riunione del consiglio comunale dopo le ultime elezioni tutti gli amministratori e i consiglieri hanno immediatamente rinunciato a qualsiasi compenso o indennità, per raggranellare qualche soldo da destinare ai cittadini. La manovra del governo sembra «preparata da persone che non hanno mai amministrato un Comune e hanno vissuto solo nei dorati palazzi romani con i loro privilegi e i loro sprechi». Parola del sindaco di Tombolo, provincia di Padova, Lega Nord; lo stesso partito del sindaco di Valrezzo, provincia di Como. Basterebbe un solo mese di stipendio del battaglione di consiglieri regionali della Lombardia per dare ai cittadini di tre piccoli Comuni i servizi essenziali per tre anni.
E allora? Quali sono le poltrone da tagliare? Quelle dei generosi amministratori delle nostre valli che lavorano gratis per le loro comunità o quelle degli opulenti occupanti dei faraonici palazzi milanesi? È ipocrisia o ignoranza pensare di uccidere con un tratto di penna la necessaria rappresentanza amministrativa di unità storiche, culturali e politiche? Gli ex alpini sanno che cos'è la "stupida": il berretto verdeoliva dei servizi di caserma. Pensando al rischio corso dalla provincia di Sondrio e a quello che ancora corrono decine di seri comuni di quella terra, vorrei tornare a metterla solo per condividere il gesto proibito che per sfida al resto del mondo facevano i miei commilitoni valtellinesi, scrivere in un angolo nascosto della tesa del berretto "VL", Valtellina libera.
Il taglio, il taglio.
Anche le lucertole si tagliano da sole la coda quando si sentono intrappolate. Ma almeno è una parte del loro corpo, non di altri.
E poi hanno un cervello piccolissimo, e nessuna immaginazione. Un tratto di penna e buttano via Curiglia con Monteviasco, chissenefrega, l'importante è che in Senato si continui a pagare un euro e sessantatré il risotto ai frutti di mare. Il sindaco di Curiglia e i consiglieri comunali li trovi nella trattoria della Marisa, a discutere i problemi del Comune: il risotto lo pagano un po' di più che in Senato e in compenso non prendono quindicimila euro al mese.
Ma santo cielo, è possibile che nessuno di coloro che hanno posizioni di potere, grande o piccolo, in questa splendida terra insubre pensi di spendere il suo amore e la sua immaginazione (se qualcuno ne ha) per dire che ci fondiamo sui Comuni, su unità identitarie e amministrative distrettuali e provinciali, non regionali, e che sfalciandole a caso finiremo nel baratro amministrativo e sociale, e quindi dobbiamo trovare idee nuove?
Le lucertole non hanno molte idee, chi fa politica dovrebbe fornirne ai cittadini ogni giorno.
È pagato per questo. Se è un consigliere regionale o un parlamentare. Se è il consigliere di un piccolo Comune che spende il suo tempo senza compenso no.
Ma a quanto pare è lui che deve essere tagliato.
Giuseppe Battarino
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