Facciamo finta di non sapere che l'aumento dei prezzi al dettaglio sarà ben più cospicuo dell'1%. Perché ci sono gli arrotondamenti. Ricordate nel passaggio dalla lira all'euro quello che accadde con gli arrotondamenti applicati durante la conversione dei prezzi? Per questo l'aumento dell'Iva, oltre a deprimere i consumi, produrre stagnazione e rischio di stagflazione (cioè aumento dei prezzi e mancata crescita) è roba da far tremare i polsi.
Il secondo numero che racconta qualcosa di importante è un 160. Tanti sono gli euro in più che dovrà sborsare una persona con un reddito alto (oltre i 300 mila euro) per il contributo di solidarietà. Più o meno, insomma, la stessa cifra che uscirà dalle tasche di una famiglia con due figli e un reddito pari a circa un sesto di quello dei cosiddetti super ricchi. Berlusconi ha giurato e spergiurato che non metterà le mani nelle tasche degli italiani. In realtà lo farà ma per quelle dei ricchi userà i guanti. E non per una questione di eleganza.
Alla fine, insomma, il conto è presentato sempre agli stessi: alle famiglie che faticano a mettere insieme il pranzo con la cena, che devono pagare le bollette, gli studi ai figli e magari il mutuo per la casa.
Ecco perché la prossima volta che sentite un politico parlare di misure a sostegno della famiglia potrete sentirvi autorizzati a replicare con una sonora pernacchia. Non cambierà la cose ma almeno darà un po' di soddisfazione.
E dire che i politici alle famiglie dovrebbero essere sensibili anche perché spesso ne hanno più di una sulle spalle. A queste, in verità, hanno pensato riducendo nell'ultima versione della manovra i tagli alle loro indennità e cassando il cumulo delle cariche elettive.
Come sempre, mentre alle famiglie normali non si fanno sconti, i congiunti dei parlamentari potranno contenere i sacrifici. I tagli alla casta, tanto sbandierati, sono talmente risibili che la coppia Rizzo-Stella ha già pronto il secondo libro della serie. Ed è certo che sarà un altro best seller.
È una manovra che piace ai burocrati di Bruxelles. Ma a loro non importa chi paga, bensì che i saldi tornino e non siano virtuali come quelli previste dalla risibile lotta all'evasione che nel nostro paese continuerà a prosperare.
Qualche giorno fa, a un convegno delle Acli, il ministro Tremonti fu accolto da un cartello con la scritta «anche i ricchi paghino». Il titolare dell'Economia per non scordarsi il suggerimento chiese di poter portare a casa il cartello. Visti gli esiti della manovra delle due l'una: o Tremonti se l'è dimenticato oppure il ministro non conta più nulla. Proprio come le famiglie, sempre al centro dei pensieri dei politici. Purtroppo.
Francesco Angelini
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