Insomma, tutti i giorni campeggiano i soliti titoli: escort e intercettazioni su Silvio Berlusconi; il "sistema Sesto" con i guai di Filippo Penati, ex capo della segreteria di Pier Luigi Bersani; frondisti e fautori del passo indietro del Cavaliere dentro il Pdl; il perenne scontro generazionale tra rottamatori e dalemiani e i malpancisti cattolici con Rosy Bindi che appoggia lo sciopero Cgil e Beppe Fioroni che strizza l'occhio a Casini e Rutelli. Tirate le somme ci sono tutti gli ingredienti per allontanare gli elettori dei due più grandi partiti italiani, il Popolo della Libertà e il Partito Democratico, creando quel grande "vuoto politico", come nel 1994. Diciassette anni fa lo riempì, inaspettatamente e con tempismo, Silvio Berlusconi. Oggi, meglio tra qualche mese o al massimo un anno, chi sarà il nuovo Cavaliere Bianco?
D'istinto, la prima risposta è fin troppo facile, due nomi su tutti: Luca Cordero di Montezemolo e Alessandro Profumo. Il presidente della Ferrari è il grande favorito, con la sua Italia Futura è già avanti con la marcia di avvicinamento. Da anni lo fa capire, poi nelle ultime settimane ha quasi sciolto la riserva in quel di Cortina, indicando finalmente anche un arco di tempo: entro i prossimi diciotto mesi. E tra un anno e mezzo si chiude questa travagliata legislatura, salvo possibili terremoti economici e giudiziari.
L'altro Cavaliere Bianco, Alessandro Profumo, ha iniziato da poco a parlare di politica, pur avendo fatto la fila a Milano davanti al seggio per le primarie che incoronarono Romano Prodi. Il suo timido accenno "se c'è bisogno, mi metto in gioco" è stato applaudito dal solo Enrico Letta, gelo o mezze frasi dagli eredi diessini. Al massimo "ben venga", hanno accennato i bersaniani.
Siamo dunque a un bis del '92-'93? A un nuovo outsider in campo? Molto dipenderà dalla tenuta e dal comportamento di Silvio Berlusconi. Le inchieste non gli danno tregua, la borsa è per lui quasi peggio "dei pm di sinistra" e dentro il Pdl ormai quasi tutti ipotizzano - non si sa con quanta buona fede - un suo passo indietro. A parte Beppe Pisanu, che però disegna uno scenario abbastanza isolato tra gli azzurri (le larghe intese), è invece molto forte il partito di un nuovo governo con l'asse Alfano-Maroni che tra i risultati immediati avrebbe la forza di riavvicinare tutti gli ex alleati del centro destra che fu: Forza Italia, An-Fli, Lega e più avanti la stessa Udc.
Il Partito Democratico, invece di trarre vantaggio per quanto sta accadendo al premier, ha la zavorra del "caso Penati" , che viene dopo la richiesta di arresto di un suo senatore, Alberto Tedesco per lo scandalo sanità in Puglia. I sondaggi non lo stanno premiando, drenando le intenzioni di voto su Di Pietro e Vendola. Due ali estreme che aiutano ad allargare il "vuoto politico" per un governo che deve invece avere al primo posto il rigore economico. Ecco perché un nuovo Cavaliere Bianco ha davanti a sé una prateria da conquistare.
Alessandro Casarin
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