È calato tanto lo share, test per dire se una trasmissione funziona o no. Il rapporto tra gli spettatori di un canale e tutti quelli che hanno la tv accesa nello stesso momento è passato dal 34 per cento del 2008 al 25 per cento di quest'anno. Queste però sono cifre che ai più dicono poco. Quel che invece si capisce al volo è che, da un lato Miss Italia è stata pubblicizzata molto meno degli altri anni. Avete visto molte pagine di giornali, spot in tv, in radio o lanci in internet? Qualcosa, ma niente a confronto degli anni passati. La Mirigliani un po' di ragione ce l'ha perché, purtroppo, funziona così nel mondo della comunicazione: pubblicizza alla noia qualcosa e questo vola, programma o prodotto che sia. Anche la tv è commercio, eccome se lo è. Anche Miss Italia lo è, e quest'anno le è mancata un po' di anima pubblicitaria. Ma anche il prodotto ha bisogno di una rinfrescatina. Va in onda dal 1946, in nuce dal 1939 per pubblicizzare un dentifricio: 65 anni di miss! Portati malino. Il meccanismo è cambiato poco e la trasmissione po' antistorica, almeno per tre motivi:
1) mettono regole più serie per disciplinare l'accesso delle ragazze alla gara di bellezza, ma affiancare serietà e belle ragazze oggi purtroppo fa davvero ridere (e fa male alle donne che vogliono farsi strada senza un Papi o lap dance ad Arcore).
2) la solita opinionista fa i complimenti alla nuova Miss Italia con la solita tiritera: perché oltre che bella è brava, studia, ama la famiglia e il fidanzato (che puntualmente molla dopo l'incoronazione perché le cambia la vita).
3) lo show non ha pubblico giovane perché si collega poco col mondo dei ragazzi. Non ci sono rimandi alla loro quotidianità, le Miss sembrano spuntate dal castello di Cenerentola. In realtà sono in gara per uscire dal mondo dello studio e della famiglia e buttarsi in quello della fama.
Miss Italia quest'anno è sembrata una grande nave da crociera, pulita e colorata, con un carico prezioso (le ragazze) e un equipaggio stagionato e malinconico. Lo stesso Frizzi era un po' impolverato ed è passato per un samaritano: accetto di condurre Miss Italia, va beh, dai, accetto, ma solo per un anno eh. Pare abbia fatto un favore alla Rai prendendosi i complimenti, francamente un po' melensi, della Mirigliani-chioccia a fine gara. Si è voluto mostrare la buona volontà, forse, nel voler mantenere Miss Italia genuina, ma più che genuina la trasmissione è sembrata noiosina. La crisi, che la Rai tira fuori quando serve, ha completato il quadro: «Non abbiamo più i soldi di prima» ha replicato a Patrizia Mirigliani il vicedirettore di Raiuno Gianvito Lomaglio, con una frase che sa di niente, che è come dire: «Eh, una volta sì che si stava meglio» o «Eh, sì, non ci sono più le mezze stagioni».
Non è che Miss Italia ha fatto il suo tempo? Oggi una notte ad Arcore vale più di una finale a Montecatini. Ma ti prego, Miss Italia, non andarci ad Arcore. Resisti. Si può.
Carla Colmegna
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