Che la situazione del paese, fatte le debite proporzioni, sia drammatica pure oggi, non c'è dubbio. Che il governo, oggi come allora, sia passato da una fase di forte consenso a una di notevole impopolarità è indiscutibile. Che i protagonisti di allora siano simili a quelli di oggi: boh. Al Quirinale va certamente meglio. Ai tempi c'era Vittorio Emanuele III, oggi Napolitano che fisicamente somiglia al più degno Umberto II. Eppure, anche oggi come allora, il capo dello Stato sembra attendere una congiura di palazzo per intervenire.
Napolitano lo ha detto senza troppi giri di parole qualche giorno fa, evocando Pella prima della smentita di prammatica. Un'altra epoca, un altro parallelo, nell'Italia dove passano le Repubbliche ma tutto ritorna. Gli onori della storia a Giuseppe Pella, oscuro deputato democristiano, li regalò l'inattesa presidenza del consiglio in un governo che la Dc definì amico, nel senso democristiano del termine cioè il contrario.
Era l'epoca della fine della lunga segreteria di Alcide De Gasperi a Piazza del Gesù. Il partito aveva bisogno di una fase di decantazione. Più o meno come oggi il Pdl nel caso di un eventuale tramonto di Berlusconi. Cose democristiane. Come l'origine politica di Claudio Scajola e Beppe Pisanu, l'altro protagonista della fronda che sta agitando in questi giorni il palazzo. Il premier fa spallucce, ma in cuor suo è tutt'altro che tranquillo. Perché sa che, forse, solo una trama in stile democristiano può avere la meglio sulla sua forte tempra politica. Proprio perché lui è l'anti Dc per eccellenza. L'artefice di quella Seconda Repubblica cucita sulla sua figura e che ora sembra crollargli adesso. Come l'altro simbolo di un'epoca al crepuscolo: Umberto Bossi fischiato a un congresso della Lega.
E allora sta a vedere che moriremo democristiani e forse non ci dispiacerà troppo. Sarà un caso che persino il Papa ieri abbia fatto un cenno all'impegno dei cattolici in politica?
C'è comunque un ma. Il Cavaliere i democristiani li conosce bene proprio perché li teme. E sa quanto i sopravvissuti alla Balena Bianca arenatasi sugli scogli di Tangentopoli e del maggioritario siano sensibili a potere e prebende. La madre degli Scilipoti è sempre incinta. E la vita del governo potrebbe anche essere prolungata. Decisiva sarà questa settimana con un'agenda fitta di incontri ufficiali ma anche di tanti colloqui nell'ombra. Il mercato delle vacche, purtroppo, dalle parti di Montecitorio e Palazzo Madama non chiude mai. In ogni caso, al massimo, si potrà prolungare l'agonia di un esecutivo che, ammesso ne abbia mai avuto, ha ormai esaurito ogni forza propulsiva.
Francesco Angelini
© RIPRODUZIONE RISERVATA