Ai bimbi niente posti
Ma per i politici ci sono

  er i bimbi non c'è posto, per i politici sì. Forse è improprio mettere a confronto l'ennesimo incremento di poltrone governative i tagli dei posti all'asilo che in pochi giorni hanno messo in difficoltà otto famiglie di Cantù e Vigihizzolo. Ma i fatti sono questi. Il governo di Roma che, appena ottenuta la fiducia, si precipita a pagare la cambiale a Catia Polidori e Aurelio Misiti, nominati viceministri e a Giuseppe Galati e Guido Viceconte, nuovi sottosegretari, è lo stesso che ha varato la manovra i cui effetti cominciano a farsi sentire sulla carne dei cittadini e delle famiglie.
Quali sono i meriti della signora Polidori e dei signori Misiti, Galati e Viceconte? Il fatto di aver contribuito con i loro voto, di prolungare di qualche mese l'agonia politica di Berlusconi e della sua compagine, dove figura anche la ministra. Maria Stella Gelmini, quella del tunnel tra Ginevra e il Gran Sasso.
Proprio pochi giorni fa, la titolare dell'Istruzione aveva garantito che i tagli alla scuola erano finiti.
A Cantù però il messaggio non dev'essere arrivato. Al caso dei quattro bambini che non possono più frequentare l'asilo nido "La Trottola" perché non può essere sostituita un'insegnante in aspettativa, si è aggiunto quello degli altri quattro bebè di Vighizzolo costretti a restate a casa per la malattia della maestra, anch'essa senza supplente dopo le cesoiate ministeriali. Urge un tunnel anche da Roma a Cantù.
Nell'attesa ci sono i problemi di otto famiglie a dimostrare come i provvedimenti anti crisi ricadano soprattutto sui cittadini senza che nessuno se ne curi. Certo, a parole sono tutti per la famiglia. Nei fatti però Berlusconi è troppo impegnato a salvare la ghirba, Bersani a contrastare i complotti interni al Pd, Bossi a evitare che la Lega gli frani addosso, Casini a sognare il Quirinale, Fini a cercare una vendetta, gli altri a salvare le poltrone.
Certo qualche famiglia ha ricavato vantaggi dalla situazione attuale. Quelle dei quattro beneficiati dei nuovi posti aggiunti alla tavola del governo.
Delle otto mamme e degli otto papà di Cantù e Vighizzolo, costretti presumibilmente a mandare i pargoli al nido per mantenere il posto di lavoro e riuscire a mettere insieme il pranzo con la cena, dovrà occuparsi il Comune di Cantù. Se ci riuscirà. Perché le altre vittime delle varie manovre che il governo è stato costretto a varare in pochi giorni per evitare che il Colosseo si trasformasse nel Partenone, oltre alle famiglie, sono gli enti locali, specie quelli piccoli. Perciò non sarà facile trovare la quadra, come direbbe uno che pure è a capo di un movimento che dovrebbe avere antenne sensibili sull'argomento.
Ma anche la Lega, come detto, è in altre faccende affaccendata. Altrimenti durante il consiglio dei ministri che ha assegnato le nuove prebende ai fedelissimi del premier dopo aver tagliato 60 milioni per la sicurezza forse il Carroccio avrebbe potuto e dovuto farsi sentire. Ancor di più se è vero che ieri la polizia per contrastare i violenti durante la manifestazione degli indignati a Roma è stata costretta a impiegare lacrimogeni scaduti.
Tagli per tutti, per le famiglie per i Comuni per l'assistenza. Solo la Casta è sempre garantita e premiata. C'è da stupirsi se la gente comincia a indignarsi?
Francesco Angelini

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