L'isola senza auto
che piace alla città

In principio fu Antonio Spallino. Qualcuno ricorderà che negli anni '70, quando decise di pedonalizzare il centro storico, le proteste furono vivacissime. I commercianti, promotori della rivolta, avevano la legittima preoccupazione di veder morire i loro affari. La storia ha dimostrato esattamente il contrario e oggi a nessuno verrebbe in mente di rimettere in discussione la mitica "ztl" (acronimo di zona a traffico limitato).
Qualche protesta - in realtà più per le sorti del cedro - ci fu anche nel 2009, quando fu pedonalizzata piazza Verdi, immolando alla causa qualche decina di posti auto a pagamento. Ora è la volta dell'isola pedonale ai Portici Plinio che, in sintesi, significa due cose: il trasferimento del capolinea degli autobus urbani in viale Lecco e il divieto di transito per automobili e bus (ad eccezione della linea 1, che proseguirà per via Fontana) lungo il mini girone che da via Rodari prosegue per piazza Roma, via Bianchi Giovini, i Portici Plinio e via Pretorio, per poi rifluire davanti al Sociale. Con un'ulteriore novità: l'accesso e la sosta in piazza Roma, trasformata in "ztl", sarà riservata ai residenti e via Rodari diventerà a doppio senso in entrata e in uscita. Insomma, una rivoluzione non da poco, che completa l'opera avviata due anni fa in piazza Verdi e che determinerà la soppressione (o il cambio di destinazione) di parecchie decine di posti auto. Eppure i primi commenti sono stati tutti positivi, a partire dal presidente degli architetti Monti, per arrivare a Capsoni (Commissione paesaggio) e Lucini (Commissione urbanistica).
Che succede? Il motivo è presto detto: con il capolinea in viale Lecco i passeggeri continueranno ad arrivare a due passi dal centro e la presenza dell'autosilo Valduce a pochi metri di distanza, con i suoi 515 posti auto, renderà quasi indolore la sforbiciata di parcheggi sullo stesso viale e nel mini girone.
E qui vale forse la pena di aprire una parentesi: la nuova struttura sopra le terme, inaugurata dieci mesi fa, non solo ha messo in crisi lo storico assunto secondo cui gli autosili sono implacabili attrattori di traffico, ma ha superato a pieni voti la prova, offrendo una congrua soluzione - a prezzi accessibili e con una rotazione costante che garantisce sempre il posto - non solo per l'utenza del vicino ospedale, ma anche per quella più variegata (dai comaschi ai turisti) diretta in centro storico.
Così - per una volta più unica che rara - il plauso al progetto di isola pedonale è stato davvero bipartisan. Proprio perché a monte erano state create le condizioni per annunciarlo. L'unico rilievo critico, condivisibile, viene dall'architetto Monti, che proprio ieri non ha perso l'occasione per invitare ancora una volta gli amministratori a non procedere con interventi spot, ma a inserirli in un ragionamento complessivo sulla mobilità cittadina («purtroppo - ha aggiunto - noto che non c'è ancora né il Piano del traffico né il Piano parcheggi»). Resta il fatto indiscutibile che la rivoluzione dei Portici Plinio - chiamiamola così - è una notizia positiva per Como, perché restituisce un bel pezzo di città alla gente. E una buona notizia, in questi anni di vacche magre e di ricorrenti disastri (dalla Ticosa alle paratie), brilla il doppio. Così, una volta tanto, è bello cambiare drasticamente spartito per applaudire convinti alla svolta messa in atto dall'inedita accoppiata Asf Autoline-Comune. Ieri l'assessore Molinari ha annunciato l'intenzione di mandarla in porto già all'inizio dell'anno. La speranza è che stavolta, dopo tante speranze finite al macero, alle parole seguano i fatti.
Emilio Frigerio

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