Imprese più forti
con giovani e donne

 Una volta le famiglie provvedevano a dotare le figlie, con cui madre natura non era stata generosa, di un robusto corredo per renderle più appetibili per il matrimonio.
Lo stesso deve aver pensato il premier Mario Monti, che all'altissimo profilo tecnico accompagna l'aria di buon padre di famiglia.
Per rafforzare l'appeal dei giovani e delle donne sul mercato del lavoro, ha previsto la possibilità per le imprese di dedurre 10.600 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato.
Una notizia inaspettata  (pare abbia colto di sorpresa persino Confindustria) che compensa almeno in parte gli effetti della manovra "Salva-Italia" che per le famiglie si palesa di giorni in giorno come una cura da cavallo sia pure necessaria a rimettere in piedi un malato (quasi), terminale. Lo scetticismo sull'efficacia della dote governativa in questi momenti di vacche magre, è stato spazzato via dal mini sondaggio fatto a botta calda: bonus o meno, le imprese comasche le assunzioni non le hanno mai interrotte.
Giovedì abbiamo pubblicato la storia di Daniela Negretti, giovane e dinamica imprenditrice artigiana, che dopo i cinque nuovi posti di lavoro creati quest'anno, nel 2012 nel aggiungerà altri.
Un caso? Assolutamente no. Anche un colosso come la Ratti Seta, reduce dalla cura Marzotto che ha rimesso in sesto i conti, annuncia il prossimo ingresso in azienda di cinque persone. Tutte giovani. Stessa scelta della Ceratizit di Alserio che in un anno ha assunto ventotto operai, tredici dei quali sotto i venticinque anni. E quasi trecento giovani lavorano oggi nella "fabbrica delle idee" di ComoNext, il Parco scientifico tecnologico a Lomazzo che ormai si può tranquillamente definire una scommessa vinta. Storie esemplari? Ci si augura di no, che sia la prassi. Noi siamo pronti a raccontarle.
Non sappiamo se gli under 35 anni e le donne portando in dote i 10.600 euro di deduzione diventeranno improvvisamente più appetibili per un mondo del lavoro finora chiuso e asfittico.
Sappiamo però che il bonus rappresenta un segnale di attenzione verso due categorie per troppi anni dimenticate. Bamboccioni giocoforza, in carico a mamma e papà oltre il dovuto per legge e affetto. Costretti molte volte e contare sulla paghetta della nonna per concedersi la pizza o la vacanza, 
La crescita, si sa non si fa per decreto, ma gli aiuti servono. Puntare su giovani e donne è segno che si vuole lavorare seriamente sul futuro. Giovani significa idee nuove, innovazione, ricerca, parole tabù fino a due settimane fa quando si ragionava piuttosto di «fuga di cervelli». Tutelare anche le donne (arriverà il momento in cui ci potremo liberare dell'odiosa divisione per genere) significa, invece, un risarcimento simbolico a tanti talenti femminili ingiustamente costretti all'angolo. Si tratta di investimenti a lungo termine che necessitano tempi lunghi per coglierne i rendimenti, ma che ogni imprenditore oculato fa anche se i soldi a disposizione sono pochi.
I segnali che l'imprenditoria comasca non ha dimenticato le buone prassi, ci sono. Giovani e donne sono lì ad aspettare la chiamata.
Elvira Conca

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