Avete presente la pubblicità dell'iPad? Guardatela bene. È anche lo spot migliore per l'abolizione delle Province perseguita dal governo Monti. A un certo punto si dice che «quando la tecnologia si fa da parte tutto diventa meraviglioso, quasi magico». Ecco, sostituite la parola «tecnologia» con «politica» e il gioco è fatto. Perché finora a giocare e a divertirsi sono quella della Casta. Con l'IPad offerto generosamente (ma non spontaneamente) dai loro elettori.
L'amministrazione provinciale di Como, infatti, ha acquistato, oltretutto a un prezzo maggiorato, quattro di queste meraviglie della tecnologia per metterli a disposizione di un gruppo consiliare.
Di questi tempi con le cinghie dei cittadini che fanno fatica ad accogliere i nuovi buchi, da scaricare non ci sarebbero le App messe a disposizione per far funzionare al meglio l'iPad, ma la rabbia.
La faccenda degli iPad non sarebbe neppure questa gran cosa se non seguisse una serie di sprechi e utilizzi quantomeno disinvolti del denaro pubblico. Il caso dei rimborsi chilometri gonfiati che ha coinvolto due ex assessori, Francesco Cattaneo ed Edgardo Arosio è stato il più eclatante. Il problema però non riguarda i singoli episodi ma le abitudini che finiscono per assurgere a sistema.
Adesso la musica deve cambiare. Le lacrime del ministro Elsa Fornero, depurati dalle inevitabili strumentalizzazioni, rappresentano il segnale di ricreazione finita. È tale per i cittadini, deve esserlo anche per la Casta.
Troppi e sciagurati sono sprechi, apparati, lussi e prebende ingiustificate per consulenze d'oro che a volte hanno il profumo stantio delle partite di giro, anche dei Comuni più grandi. Diverso il caso di quelli piccoli (anche se non mancano le eccezioni di certi stipendi da far rizzare i capelli concessi a segretari) quasi sempre costretti alle nozze con i fichi secchi.
Gli altri però non hanno scuse. Da Roma arrivano i tagli, il federalismo fiscale è uno slogan che ormai anche i leghisti più irriducibili scandiscono con voce fioca, perciò basta divertirsi a spese dei cittadini. Un altro esempio vicino a noi è quello del segretario generale di palazzo Cernezzi che guadagna più del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Eppure nelle casse del Comune non ci sono neppure i soldi per garantire la pulizia delle strade in caso di neve.
La stella polare di coloro che intendo candidarsi alle prossime elezioni amministrative deve essere quella di riuscire a garantire i servizi essenziali senza manovrare la leva fiscale, almeno fino a che non sono state abolite tutte le spese inutili.
I cittadini elettori dovranno valutare i programmi anche sotto questa luce. Scegliere di conseguenza e poi vigilare che le promesse non restino tali. Di questi tempi sarebbe più che immorale divertirsi sulla pelle dei cittadini.
Un altro spot dell'iPad recita: «Tutto questo lo faremo in un modo diverso». Meglio smettere del tutto di farlo. Con o senza l'iPad.
Francesco Angelini
© RIPRODUZIONE RISERVATA