Un fenomeno che non ha riguardato solo i rapporti ufficiali tra istituzioni, associazioni, imprese e realtà pubbliche e anzi è stata ancora più evidente nella sfera privata. Amici, parenti, conoscenti si sono scambiati molti meno messaggi che in passato.
Non c'è una statistica precisa che registri il calo e solo per gli sms potrebbero fornirla le società di telecomunicazione. Eppure chiunque lo avrà potuto verificare nella propria esperienza personale indipendentemente dal cellulare tradizionale, Iphone, smartphone e IPad vari. Curiosamente la drastica riduzione degli sms, per non parlare delle e-card di auguri, cioè le letterine preconfezionate che hanno avuto un boom negli anni scorsi, avviene forse non per motivi prettamente economici. Infatti, il costo degli sms, con tutte le offerte promozionali che si susseguono, si è molto ridotto rispetto al passato. È dunque più un fattore psicologico che economico.
Una parziale compensazione del calo dei messaggini si ha con gli scambi di auguri e di saluti sui social network come Facebook e Twitter. Ma siamo ben lontani, se ricordate, da quando la notte di Natale o la sera del 31 dicembre le reti dei telefonini andavano in tilt perché sovraccariche e non riuscivano a smaltire il traffico di sms: alcuni arrivavano dopo giorni. In poche ore si registravano miliardi e miliardi di auguri via sms: una vera mania. C'è un po' di amarezza nel pensare che l'atmosfera della crisi induca la gente a comunicare di meno. Perché è proprio nei momenti difficili che è importante stringersi agli altri, stare insieme e condividere emozioni, sacrifici, sforzi. Non ci sono scappatoie solitarie: le strade migliori e più sicure sono le autostrade, non i piccoli sentieri. Né varrebbe la pena isolarsi in una cultura asettica: come dice il protagonista nel film "Centochiodi" del maestro Olmi «C'è più verità in una carezza che in tutte le pagine di questi libri» e anche «Tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico».
Allora ecco la notizia confortante che viene da Como e dalla sua celebrazione pubblica del Capodanno: meno sms, più gente insieme in piazza a festeggiare. Tanti giovani, amici, famiglie, insomma l'universo umano sulle strade della città e in particolare del lungolago tra i giardini e piazza Cavour, nei viali verso Villa Geno e da Villa Olmo verso Cernobbio. L'attrazione erano i fuochi d'artificio, poi lo spettacolo musicale. Ma soprattutto c'era la voglia di stare insieme; di non chiudersi ma di aprirsi al tempo che verrà con il suo carico di attese e di speranze.
Bruno Profazio
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