La Lombardia nelle previsioni per questo 2012 si conferma come regione trainante dell'economia italiana. Secondo i dati elaborati da Unioncamere-Prometeia il Pil lombardo si attesterà ad un -0,3% contro il -0,5% italiano.
In tempi di vacche grasse, gioire per questa previsione sarebbe da pazzi. Oggi guardare al bicchiere mezzo pieno, potrebbe essere rivelarsi utile esercizio per mantenere la sanità mentale.
Siccome non siamo dei pazzi e non viviamo sulla luna (e nemmeno abbiamo il conto in banca alle isole Cayman) sappiamo che, passata la sbornia di queste vacanze, ci attende un anno faticoso con l'handicap del rigore imposto del governo Monti.
Sapere che le previsioni per quanto riguarda la crescita in Lombardia non sono così terribili, aiutano a sopportare meglio. Una grande mano a tenerci a livello di galleggiamento è come sempre l'export che si conferma il grande alleato di territori come quello di Como, Lecco, Varese e Sondrio. Meglio che nel resto del paese anche la situazione sul fronte lavorativo: il tasso di disoccupazione previsto si ferma al 5,6% rispetto all'8,3% dell'Italia.
Numeri previsionali che mostrano una fase di assestamento dell'economia lombarda e allo stesso tempo di tenuta con uno scenario più positivo per il prossimo anno quando il Pil dovrebbe tornare, anche se di poco, con il segno più (+1%). Il 2012 si presenta, quindi, come un anno importante per ripartire con nuove iniziative per la crescita del sistema delle imprese e della competitività.
Fondamentale che tutti facciano la loro parte. Gli imprenditori con una doppia assunzione di responsabilità: al consueto rischio d'impresa viene chiesto l'impegno a tutelare il più possibile i posti di lavoro e guardare ai giovani come una risorsa a cui attingere. Se ciascuno usasse almeno uno dei bonus di 10 mila euro previsti dal governo per le assunzioni di under 35 e donne, sarebbe già un ottimo risultato.
Le banche sono chiamate a riaprire i rubinetti del credito: l'iniezione di 400 milioni da parte di Bankitalia nel sistema per rifinanziare il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese vorrà pure dire qualcosa.
La politica ad approfittare dell'intervallo garantito dal governo tecnico, per ripresentarsi ripulita di quegli orpelli (e stipendi) che tanto ci hanno irritato e contribuito a portarci quasi a fondo.
Probabilmente il 2012 ci costringerà, sulla spinta del rigore richiesto a rimettere in sesto i conti, ad un lavoro di semplificazione del nostro stile di vita privato e pubblico, del modo di lavorare e di consumare. E non è detto che sarà male. Sprecare meno e non rubare non saranno più semplicemente degli obblighi morali, ma delle necessità. Saranno necessari più impegno e ingegno per portare casa i risultati. Vincere facile, del resto, non ha mai dato grande soddisfazione.
Elvira Conca
© RIPRODUZIONE RISERVATA