Raccontiamo e discutiamo da settimane, camminando sulle macerie di una storia che fu. Quella di un Como punto di riferimento dello sport comasco. Storia che non c'è più. Tra falsi compratori, finti possidenti in smoking, incontri decisivi saltati per colpa della neve, documenti persi per colpa di fax rotti all'improvviso, appuntamenti rinviati per fratture alla gamba di una vecchia nonna... Di questo abbiamo discusso. E non sempre scritto, per decenza. Abbiamo fatto uno sforzo colossale per ricostruire vicende senza credibilità, offerte senza senso, promesse mancate. Ma ora, il bivio si avvicina. E, con esso, l'ora dei verdetti. Ai tifosi di calcio interessano i retroscena, ma soprattutto interessano le partite. Leggono, si informano, ma poi il giudice supremo resta il campo. Lo diciamo, questo, perché l'ora delle scelte si avvicina, e con essa (immediata) la percezione di cosa potrà essere il futuro agonistico di questa squadra.
Tra i tanti episodi stralunati, prediamo l'ultimo: una telefonata tra il presidente Rivetti e l'allenatore Ramella in cui si informava quest'ultimo che la società era stata venduta a un gruppo comasco. E' successo alle 23 di giovedì sera. A meno che non si voglia battere il record delle follie, pensiamo possa essere una informazione reale. O dobbiamo pensare che il presidente prenda in giro il suo allenatore? Basta fare un giro a Orsenigo per respirare la precarietà di questi giorni. I giocatori parlano di ritiri saltati perché non ci sono soldi (la settimana scorsa, raduno poi frettolosamente ripristinato su pressione della squadra), di timore per le prossime trasferte a Sorrento e Benevento, per non parlare della scadenza stipendi del 15 febbraio. Oltre non si può andare.
Per questo diciamo che siamo a un bivio. In pochi giorni tra oggi e la settimana prossima, Amilcare Rivetti dovrà dire a chi ha deciso di dare il Calcio Como. O, se lo terrà, con che programmi. E, un minuto dopo, capiremo che strada sportiva sarà intrapresa: dalla conferma o meno dei giocatori più forti, dalla conferma o meno dell'allenatore. Francamente, viste le scadenze, oltre non si può più andare. E, al di là dei nomi in ballo, finalmente si potrà capire il destino sportivo di questa squadra nel campionato in corso. Un aspetto troppo spesso dimenticato, ma che per i tifosi resta la cosa fondamentale. Con una triste chiosa: da nessuno degli attori protagonisti di questa vicenda abbiamo sinora sentito pronunciare una parola su quello che accadrà dopo giugno. E ciò suona un po' sinistro. O no?
Nicola Nenci
© RIPRODUZIONE RISERVATA