La bambina si chiama Alessia ed è preoccupata perché sa che il palazzetto potrebbe chiudere a causa del rumore che fanno i pattinatori, e le pareti dello stabile non sono insonorizzate. Per questo motivo ha scritto una lettera al giornale chiedendo che qualcuno intervenga per tenere aperto il palazzetto. Per fortuna non capita spesso che i bambini scrivano al giornale, in caso contrario vorrebbe dire che dietro le loro lettere ci sono gli adulti a dettarle. I bambini infatti hanno altro da fare che scrivere al giornale, devono giocare e avere amici e queste due cose vengono prima di tutto.
Provate a convincere un bambino scrivere di qualcosa che non lo tocca davvero. Non ci riuscirete mai. Già far scrivere a un bambino una lettera (che non sia a Babbo Natale) oggi è impresa dura, un sms ve lo manderebbe più volentieri, se poi non lo interessa davvero... Il piccolo vi fa un sorriso, se siete fortunati, e se ne va. Concreto e logico. Non mi interessa, non scrivo.
Alessia non sembra fare eccezione: concreta e logica. Pattina e vola, vola e diventa libera di esprimere ciò che prova, esprimendo ciò che prova si fa tanti amici dai quali non vorrebbe mai separarsi. Con tanti amici è felice. Senza palazzo lo sarebbe meno, quindi lei chiede aiuto. Una concatenazione logica, come lo sono sempre i bambini, tutto cuore, logica e fantasia.
Il rischio di dire cose poco logiche è più degli adulti, che spesso si impuntano anche a difenderle le illogicità che dicono, per non ammettere i propri errori.
Alessia ha scritto a colori e non è andata dritta sulle righe, perché non era importante; ha riempito il foglio con i disegni di due fiori, due cuori, un pattino, una nuvola da cui spunta un sole raggiante e non ha cominciato con "spettabile redazione", non ha salutato con "cordiali saluti", ha iniziato e finito con un "ciao". Concreta è arrivata subito al dunque. «Abbiamo un problema: ci vogliono far chiudere perché facciamo rumore e non ci sono le barriere insonorizzanti» e più avanti «Spero ci aiuterete a sognare e sostenere moltissimi ragazzi». Sintesi e chiarezza. Ci saranno gli adulti dietro le 18 righe colorate di Alessia? Chi se ne importa. Se ci sono le devono aver comunque insegnato ad andare dritta al cuore delle questioni senza tentare di strappare le lacrime al destinatario. Quella di Alessia è una bella lezione di pragmatismo e civismo di cui abbiamo bisogno. Ovvio che Alessia la fa facile, trovare i soldi per insonorizzare il palazzo è più complesso, ma lei dà la sveglia come sa: abbiamo (non chiede solo per sé) un problema, vi spiego qual è, vi chiedo una mano. E scrive anche un'altra cosa, non «dovete insonorizzare il palazzo», ma «tra poco il palazzo non c'è più se voi non ci aiutate». Sembra disposta a darsi da fare anche lei.
Carla Colmegna
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