Le liberalizzazioni non daranno la scossa decisiva alle lobby, la riforma delle pensioni sarà anche ingiusta per molti lavoratori, quella sul lavoro sarà conflittuale, ma la mossa di ieri di Mario Monti di rendere noto quanto la presidenza del Consiglio ha risparmiato dal giorno del suo insediamento, sono la fotografia migliore di un cambio di passo epocale per l'Italia: in 100 giorni sono stati risparmiati, solo per questa istituzione 43 milioni di euro, di cui 23,5 solo per i viaggi sugli aerei di Stato scesi addirittura del 92%. Il resto dei risparmi di Palazzo Chigi arriva da pensionamenti e blocco del turnover, risparmi negli emolumenti di ministri e sottosegretari e altri 2,3 milioni dalle missioni, ovvero sempre dai viaggi probabilmente tagliati in quanto non ritenuti indispensabili.
Quarantatré milioni sono una goccia nel mare del debito, ma il segnale è preciso: anche la spesa pubblica ai massimi livelli, se si vuole, si può ridurre e in maniera significativa. Scegliere il Frecciarossa, come fa il premier, per andare da Milano e Roma, non è un sacrificio. Eppure oggi fa notizia se non altro perché, se tutto questo è stato fatto in soli 100 giorni e con poche scelte strutturali, anche il cittadino comune ha un'idea di quali obiettivi si potrebbero raggiungere senza buttare per aria i palazzi della politica e bloccare la vita di uno Stato.
E che basti una scelta etica lo testimoniano altri dati: i costi di funzionamento della presidenza del Consiglio, per restare in loco, sono stati di 473 milioni nel 2011 mentre per quest'anno, prima dell'arrivo di Monti, era prevista una spesa di 486 milioni, quindi 13 più dell'anno prima.
Poi è arrivato "SuperMario" è anche nei "palazzi incantati" del potere il vento ha cambiato un po' direzione. È ancora presto, gli stipendi stratosferici (e parziali) dei grand commis, resi noti un paio di giorni fa, sono lì a far arrossire se confrontati con i pari grado degli altri Stati europei.
E ancora, il governo tecnico dopo aver portato a compimento il censimento delle auto "blu" e "grigie" (le prime sono quelle dei vertici della pubblica amministrazione, le altre quelle di servizio), è riuscito a ridurle del 10%, con le "blu" in particolare, decurtate del 13%. Ma siamo ancora lontani dalla misura ideale e basta un viaggio a Roma per rendersi conto del via vai che ancora vige, con tanto di sirene allegate. Come resta ancora un sogno vedere un ministro arrivare alla riunione mattutina guidando la propria auto oppure, senza dimenticare che gli sprechi sono ovunque e non solo nella capitale, vedere un drastico taglio degli sprechi della pubblica amministrazione anche in periferia, nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni. Ad esempio con una drastica riduzione dei viaggi all'estero degli amministratori locali, trasferte che costano la bellezza di 100 milioni all'anno.
Per guidare bene un ente forse è meglio parlare con i cittadini andando al bar. In bicicletta.
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