Una falsa dichiarazione per non pagare il ticket sanitario? «Sbadataggine». Niente canone Rai? «Coraggio». Non batte lo scontrino? «Deve pur lavorare». E i giornali ci mettono del loro utilizzando la parola “furbetti” al posto della più corretta “disonesti”. Dovremmo tutti essere più intransigenti anche con noi stessi. Altrimenti continueremo a essere quel popolo di simpatici cialtroni dove il raggiro è pratica comune e, nei casi più estremi, diventa sistema per campare. La cronaca degli ultimi giorni abbonda di situazioni che potrebbero perfino strappare un sorriso, se non nascondessero un vizio tragico. A Malnate la Guardia di finanza ha beccato un pensionato che risultava totalmente impossibilitato a muoversi e invece cammina benissimo e amministra un piccolo tesoro di immobili. A Palermo una sorda è stata assunta come centralinista da un ente pubblico. A Monteforte Irpino è stata scoperta una donna di 62 anni che, stando ai documenti di invalidità, non avrebbe potuto nemmeno alzarsi dal letto: ogni mattina, invece, andava a zappare i pomodori nell'orto, poi tornava a casa, si metteva la tuta e cominciava a fare jogging. E che dire di quei proprietari di lussuose Mercedes o di bar super-avviati nel centro di Padova che, grazie a false autocertificazioni, abitano in case Aler pagando canoni ridicoli rispetto ai comuni valori di mercato. Ad Arzano (Napoli) qualche anno fa è stata beccata una famiglia, 20 persone, tutte con la pensione d'invalidità Inps: il marito, la moglie, i tre figli, le due nuore, il genero, due zie, la nonna, i consuoceri, quattro cugini e altre due cognate. Nessuno di loro, ovviamente, risultava in possesso dei requisiti: il capofamiglia, presunto cieco, guidava l'automobile; uno dei suoi familiari, presunto paralitico, è stato fotografato mentre camminava trasportando sulle spalle enormi pacchi.
Giusto ieri, sempre a Napoli, un imprenditore che dichiara un reddito di 20mila euro girava su una Porsche Panamera del valore di circa 100mila euro. Un suo collega che non presenta nessuna dichiarazione nell'ultimo biennio era al volante di una Land Rover 3.6 che costa anch'essa 100 mila euro. Una casalinga, invece, si è accontentata di una Audi Q7 3.0 del valore di circa 70 mila euro. E ancora, a Varese, un paio di giorni fa si è appreso che un pasto su dieci servito dalla refezione scolastica non viene pagato punto.
Che fare? Aprire gli occhi. E guardarsi allo specchio. Non ci si può indignare di fronte alle ruberie della casta se poi si continua a considerare un pazzoide rompiscatole quel tizio che ha chiamato la Guardia di finanza per non avere ricevuto lo scontrino fiscale.
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