Sfuggivano ai più le ragioni di questa "botta di vita"
così stridente con il Monti style, con il loden che ora andrà in naftalina per essere riesumato nel prossimo inverno e il cotechino fatto in casa per la cena di fine anno.
Tant'è che il premier ci ha messo una pezza e ha fatto una frenatina. L'acquisto non è automatico, ha spiegato dopo che l'indignazione popolare stava montando. Però l'impressione è che ci abbiano provato. Perché il viceministro e vice Passera all'economia, Vittorio Grilli si era invece limitato a illustrare il finanziamento per il bando pubblico di acquisto senza far cenno all'opportunità politica di una simile decisione. E ti credo che non ne ha fatto cenno. Perché tutto sembrava tranne che opportuno tirare questo schiaffone, neppure gratuito, anzi da dieci milioni, ai tanti italiani che si preparano a pagare l'Imu, gli aumenti dell'Iva e tutti gli altri balzelli che l'infinita fantasia fiscale dei tecnici riesce a inventare.
Nel momento in cui alle famiglie è chiesto (chiesto? Intimato, almeno per chi sovvenziona lo Stato con il sostituto d'imposta) di adeguare il tenore di vita alle esigenze che la crisi impone, il governo si permette un simile sperpero. Perché le quattrocento auto blu potrebbero non servire se qualcuno si decidesse a mettere in moto le ottocento non utilizzate che fanno parte del vasto parco auto dello Stato.
Se è stata la solita, subdola operazione di quei boiardi di Stato che si piccano di mantenere i loro privilegi (tra cui quello di non utilizzare mezzi propri o pubblici) sfuggita ai controlli ministeriali, Monti abbia il coraggio di mettere in riga quest'altra Casta che si annida nei confortevoli giacigli della pubblica amministrazione. Per ora il premier si è limitato a un buffetto.
Sarebbe un bel segnale di discontinuità da parte di un governo che l'austerità è riuscita a imporla agli italiani senza mai sognarsi di instillarla nei pubblici apparati.
E dire che proprio qui si potrebbe misurare la differenza tra l'esecutivo tecnico e quello di soliti politici cialtroni usi a vivere in una sorta di paese dei balocchi del tutto diverso e distante da quello reale. Ci dia almeno questa piccola soddisfazione, professor Monti. Non saranno stati quei dieci milioni (un bicchier d'acqua nel mare del debito pubblico) a salvare l'Italia. Perlomeno però ci sentiremmo tutti sulla stessa barca e magari potremmo pure provare un moto di solidarietà verso quei poveri funzionari pubblici costretti a rinunciare alle 400 nuove auto (peraltro di media cilindrata) e ad accontentarsi della sessantamila tuttora in dotazione a ministri, dirigenti, funzionari, applicati, burocrati, addetti, vice addetti, assistenti dei vice addetti ecc... ecc...
Francesco Angelini
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