Il giudizio del presidente della Repubblica è comunque di tipo politico e non banale, simile a quello offerto dal direttore del «Foglio», Giuliano Ferrara, che ha notato come il Beppe Grillo che minacciava sfracelli e addirittura di trascinare la politica in un «processo di Norimberga» alla fine ha fatto «zeru sindaci», o quasi. E se questo è il risultato in una consultazione tutto sommato di relativa importanza come questa, è difficile che in futuro la risposta nazionale alla crisi politica verrà dal suo movimento qualunquista.
Beppe Grillo ora grida «ci vediamo in Parlamento». Ma qualcuno se lo vede l'ex comico a rappresentare in futuro l'Italia in un vertice europeo in cui si rinegozia il Fiscal compact? Se però il «far finta di essere sani» di Napolitano è un tentativo di continuare a ragionare di politica, la reazione dei partiti di fronte alla sonora bocciatura incassata è invece un pessimo tentativo di nasconde la malattia sotto un po' di cerone da clown. Il Popolo della libertà è devastato, punto. La bugia più imbarazzante e pietosa è quella che proviene dai pidiellini contrari al sostegno a Monti, stile Ignazio La Russa: paghiamo perché sosteniamo l'impopolare governo Monti.
La verità è invece che il centrodestra paga il fatto di aver governato male, e di essersi dimostrato totalmente inadeguato di fronte a ciò che la situazione chiedeva. E alla fine, totalmente impresentabile. D'altra parte, il Partito democratico non ha certo beneficiato del disastro della destra: chi si fiderà di questa sinistra al governo?
I partiti si difendono dicendo che quello di Grillo è qualunquismo. Ed è vero. Ma «purtroppamente» per loro, come direbbe Cetto La Qualunque, il suo consenso è anche un'altra cosa: è la bocciatura definitiva di quello che i partiti, questi partiti, sono stati finora. Può fare orrore immaginare Beppe Grillo seduto in Parlamento. Ma, sempre con rispetto parlando, sugli scranni del Parlamento stanno oggi appoggiati glutei anche più impresentabili. I cittadini non li vogliono più. Questa è la realtà. Si può dare torto alla realtà?
Maurizio Crippa
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