Sarà mica che Grillo vince perché è diventato campione dell'antipolitica? Fuochino. Ma forse per capire davvero il fenomeno esploso alle ultime elezioni amministrative basta pensare che i suoi candidati sono stati l'unica novità presenta sul proscenio della politica.
La gente, nauseata dalla Casta, ha voglia di facce nuove. In questo c'è forse una differenza tra il movimento Cinque Stelle e la Lega delle origini. La forza politica inventata da Bossi era l'espressione di un disagio rivolto più contro lo Stato che non contro i partiti. Quella nata dalla mente del comico genovese basa la sua (per ora precaria) fortuna sul ripudio dimostrato contro certe facce che da anni sono sempre le stesse.
Chiaro che la crisi e il peggioramento percepibile e percepito della qualità della vita gioca un ruolo fondamentale. Quando le cose vanno bene gli italiani non sono soliti sfogarsi nella cabina elettorale. «Franza o Spagna purché si magna», è un motto sempre di moda. Di questi tempi, però, i partiti tradizionali avrebbero dovuto comprendere che era il momento di rinnovare in maniera radicale i gruppi dirigenti per tentare di tamponare l'emorragia di consensi. Non l'hanno fatto. Del resto non è consuetudine del nostro Paese. Nella Prima come nella Seconda Repubblica. Ora si spera per la Terza.
All'estero è tutta un'altra musica. Si pensi a Sarkozy. Era uno dei protagonisti della politica mondiale. Decideva le sorti dell'Europa assieme ad Angela Merkel. Dopo la sconfitta elettorale contro Hollande è scomparso dalla scena. E non vi tornerà più. Analoga sorte toccherà alla stessa cancelliera di Berlino, una delle artefici del miracolo che ha tenuto la Germania ai margini della crisi, se, come tutto fa pensare, dovesse soccombere alle prossime elezioni.
Da noi quando un leader perde, le reazioni, a destra come al centro o a sinistra, sono sempre le stesse. Il giorno dopo il verdetto delle urne si tenta di minimizzare la sconfitta. «In fondo è stato quasi un pareggio, nel collegio di Frosinone due abbiamo sfiorato il successo, bisogna fare un'analisi più ampia», ecc... Il giorno successivo ci pensano. Quello dopo ancora tornano pimpanti e annunciano che dall'opposizione creeranno i presupposti per la rivincita cinque anni dopo. E non si tolgono mai dai piedi. Berlusconi, che ancora tenta di rilanciarsi, è stato quasi vent'anni in prima fila. Sarebbe come se De Gasperi fosse arrivato fino agli anni '70.
Ma il Cavaliere appare ancora un novellino se pensiamo a D'Alema che è in giro dai tempi in cui rendeva omaggio a Togliatti in veste di giovane pioniere del Pci. Gli esempi potrebbero continuare all'infinito. Nella Lega chi è il nuovo che avanza? Quel Maroni che, proprio ieri, in un'intervista rievocava il primo comizio fatto con Bossi a Como nel 1980. Trentadue anni fa. Poi ci si stupisce se il primo grillino che passa conquista il Comune di Parma?
Francesco Angelini
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