Non sappiamo se il territorio rientra nel numero dei paesi a forte flusso migratorio e e nulla sappiamo della possibile presenza di scolari che ancora non parlano la nostra lingua. Non conosciamo il numero degli alunni Dsa (con Difficoltà specifiche di apprendimento, quali la dislessia), degli alunni diversamente abili con sostegno, dei border - line senza sostegno. Troppi buchi per poter valutare la situazione. I pressappochisti della domenica diranno certamente che in passato i gruppi classi contavano fino a quaranta scolari e che nessuno si stracciava le vesti, ricordo a costoro che le bocciature, negli anni '60, avevano percentuali allarmanti. Oggi la bocciatura di un alunno in una qualsiasi delle cinque classi della scuola primaria è rara. Anche la valutazione del lavoro è particolare nella scuola primaria, non si calcolano medie matematiche sommando i voti assegnati, ma si considera il punto di partenza di ciascuno, la strada percorsa, il sapere guadagnato.
Chi sceglie la professione del docente non è sadico o vendicativo o ancora terrorista psicologico. Sappiamo per esperienza che una bocciatura alla scuola primaria non la si decide all'ultimo scrutinio, che prima di far passare un provvedimento del genere esso viene pesato e valutato con criterio, coscienza, professionalità e umanità. Stupiscono le reazioni dei politici che presentano, addirittura, interrogazioni parlamentari a proposito di questo fatto o di coloro che tirano in ballo senza riguardo le parole di Don Milani, dimenticando che ai tempi di quel grand'uomo la bocciatura era seriale e pregiudiziale. Che dire dei politici pidiellini che prima appoggiano riforme che alzano il numero degli alunni per classe poi strabiliano davanti all'impotenza dei docenti che non ce la fanno a recuperare tutti? Che dire dei democratici che trasudano pathos paragonando la bocciatura ad una catastrofe psicologica, ad un trauma indelebile capace di negativizzare il futuro di quei cinque bambini? Ma!
I genitori fanno ricorso, davvero non sapevano, non avevano idea delle difficoltà dei figli? E ancora, davvero la bocciatura è sempre e solo un male per il discepolo? Ogni bambino è uguale all'altro davanti alla legge, pari sono i diritti e la dignità, ma ogni bambino è diverso dal compagno per carattere, stile di apprendimento (vedi teoria delle intelligenze multiple di Gardner), esperienze vissute, maturazione. Forse è anche di queste varianti che i docenti di Pontremoli hanno tenuto conto, forse la decisione di bocciare cinque alunni e di promuoverne cinquantaquattro è dettata da un insieme di cause, forse sarebbe il caso di concedere fiducia a chi si sceglie la professione di istruire e di educare i bambini.
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