Il compleanno del presidente della Repubblica, l'87°, è stato illuminato dai lampi di Balotelli giovedì sera a Varsavia e dal successo della linea dura scelta dal presidente del Consiglio nella maratona notturna di Bruxelles. Ieri è stata una buona giornata: dopo aver conosciuto i dettagli della trattativa da una telefonata di Monti, ora il presidente si augura un clima politico più sereno e da qui alle elezioni del 2013 almeno una riforma della legge elettorale.
Una doppia vittoria contro la Germania di Angela Merkel che ha scaldato un compleanno «riservato e discreto», passato con i familiari a Roma, fanno sapere i suoi collaboratori.
Dopo essere stato incollato alla televisione come altri 25 milioni di italiani, Napolitano ha chiamato gli azzurri per complimentarsi con una nazionale che il Quirinale ha di fatto «adottato», per usare le parole di Cesare Prandelli. Una vittoria di buon auspicio, che ha permesso al presidente un sonno meno agitato. Premessa di un risveglio forse insperato, visto che lo spread aveva superato i 470 e la delegazione italiana si approcciava al Consiglio europeo con l'incubo delle borse.
Tornare a casa dal summit sconfitti sarebbe stato ben peggio che perdere la semifinale con l'avversario di sempre: l'incubo di un lunedì nero dei mercati era ben presente al premier che teneva in "stand by" i suoi ministri pronto a convocarli per una riunione d'emergenza domenicale.
Elezioni solo alla scadenza naturale della legislatura nel 2013, aveva detto Napolitano lanciando un chiaro messaggio al partito del non voto. Il presidente aveva colto gli scricchiolii della maggioranza palesatisi clamorosamente sulle riforme istituzionali ed aveva lanciato una ciambella di salvataggio al premier.
Che ieri, rafforzato dai buoni risultati ottenuti a Bruxelles, ha confermato: «elezioni nel 2013».
Perché questa era la doppia partita che si stava giocando e che da giorni toglieva il sonno a Napolitano: i mercati che non davano fiducia all'Italia ed ampi settori della maggioranza alla ricerca dell'incidente parlamentare. Una forbice pericolosissima per il Governo tecnico che Napolitano ha cercato di allentare, anche facendo sapere tra le righe che a Monti avrebbe potuto succedere un Monti bis.
Ieri festa in casa, quindi. Ottasentesette anni ben portati e auguri bipartisan di tutti.
Anche da Antonio Di Pietro che non nega la propria «stima» al presidente pur confermando la differenza di vedute.
Fabrizio Finzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA