Eppure i sindacati non si sono convinti: sono sul piede di guerra e non escludono lo sciopero generale. Perchè ci sono solo tagli, protestano, e nessun sostegno all'occupazione. Certo, per evitare l'aumento dell'Iva servono 4,2 miliardi : ma la richiesta è quella di discutere i tagli nel merito. Richiesta avanzata anche dal Pd.
A questo punto i margini di manovra del premier sono esigui. Sarà pur vero che l'Italia nella notte di Bruxelles ha ottenuto un successo politico insperato grazie ad una serie di "passaggi arditi", ma l'impressione è che i risultati si raccoglieranno solo a fronte di riforme visibili da parte delle istituzioni Ue. Dai vertici (van Rompuy e Barroso) è giunto un secco no ai veti di Olanda e Finlandia sullo scudo antispread che costituisce - anche mediaticamente - il successo più importante di Monti. È una dimostrazione di fiducia. Angela Merkel, alla vigilia della bilaterale di Roma, è stata assai più ambigua. In realtà la Germania ha semplicemente aperto uno spiraglio al processo di integrazione europea ("gli eurobond non sono più un tabù ", osserva Monti), ma non ha messo un euro sulla condivisione del debito nè lo farà nel prossimo futuro.
Il maggiore problema del premier in questo momento è mantenere l'equilibrio tra le assicurazioni fornite in sede Ue e i malumori della sua "strana maggioranza". Intanto Pierluigi Bersani gli chiede di discutere nel merito il piano di tagli in modo da ricavare "un pò di soldi" per gli investimenti in favore dell'occupazione. Insomma di adottare anche misure di carattere espansivo e di concertarle con i sindacati. E poi il Pdl lo mette in guardia dal trasformare l'esecutivo in un "laboratorio del nuovo centrosinistra": "non potremmo assistere inerti", avverte Maurizio Gasparri.
Il terreno di scontro sono le riforme e la legge elettorale. Fino a che punto il Pdl spingerà la sua battaglia per federalismo e presidenzialismo nel tentativo di ravvivare l'asse del Nord con la Lega? Il rischio è che tutto finisca per insabbiarsi. È uno scenario che Monti teme sebbene si sia assegnato un traguardo limitato alla primavera 2013.
Pierfrancesco Frerè
© RIPRODUZIONE RISERVATA