Gli alberi che negli ultimi mesi sono comparsi, o meglio ri-comparsi, lungo i viali cittadini dicono molto di noi comaschi. E, per una volta, solo cose positive. Sono stati donati dai cittadini che hanno risposto all'appello lanciato dalla Famiglia comasca attraverso il nostro giornale. L'idea era bella e giusta, ma la sua traduzione in pratica non appariva scontata: invitare la gente a mettere mano al portafogli e a tirare fuori 150 euro per un albero, con i tempi che corrono, significa chiedere un sacrificio, piccolo o grande che sia.
La bella sorpresa è che ben 97 concittadini hanno risposto positivamente, aggiungendo, nella maggior parte dei casi, una dedica speciale: al nipote, al figlio, ai genitori scomparsi... E alcune celano storie che davvero rendono quegli alberi depositari di un pezzetto di storia della nostra città: come quella dell'architetto comasco emigrato in Olanda che ha donato una pianta per viale Geno, per contribuire a salvaguardare i luoghi della sua infanzia, con la speranza che un giorno la sua bambina possa tornare a Como e sentirsi orgogliosa della nostra città.
Alla sottoscrizione hanno contribuito anche diverse associazioni e persino una scuola dell'infanzia, quella di Civiglio, che i 150 euro li ha consegnati in monetine, frutto di una colletta cui hanno partecipato tutti i bimbi. Ha ragione il presidente della Famiglia comasca Piercesare Bordoli a dirsi "molto orgoglioso" dei suoi concittadini. Una menzione speciale va a quello da cui è partita l'idea: si chiama Giulio Bucciarelli e la lanciò attraverso una lettera a "La Provincia".
Una storia in controtendenza rispetto al menefreghismo che a volte scatta nei momenti di crisi, quando ciascuno cerca di salvarsi come può. Un bell'esempio di amore per la propria città di cui è importante che tenga conto anche la nuova amministrazione. Como non è tutta da ricostruire, come a volte si dice: c'è una rete sommersa di associazioni e di singoli cittadini che anche nei momenti peggiori non ha mai smesso di lavorare per il bene comune. La Famiglia comasca è uno di questi e altri si trovano tra i 97 donatori. Ma la lista delle persone e dei sodalizi attivi in città è sicuramente più lunga. È importante ascoltarli, ché di esperienza ne hanno da vendere, metterli nelle condizioni di esprimersi al meglio e favorire le sinergie.
È un compito solo apparentemente facile, che si può realizzare attraverso la creazione di consulte per ogni settore o assessorato. È la partecipazione, che costa zero, ma richiede tempo, dedizione e capacità di sintesi. Speriamo che gli alberi diano frutti.
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