La storia del piccolo Riccardo ci riempie il cuore e apre uno squarcio di speranza in un momento in cui tutti sembrano solo vedere nuvole nere all'orizzonte. Riccardo è il bimbo più piccolo mai nato all'Ospedale S.Anna. E' venuto alla luce il 14 marzo e pesava solo 460 grammi. Secondo i dati della banca internazionale Vermont Oxford Network, solo il 2% dei bimbi nati sotto i 500 grammi, sopravvive senza gravi problemi. E invece Riccardo, dopo tre mesi di degenza, è tornato a casa sano e sorridente tra le braccia della madre. Basta guardare le foto del piccolo e dei suoi genitori per capire. In questa storia c'è tutto: speranza, l'amore di un padre e di una madre, la professionalità dei sanitari e la voglia di vivere di un esserino grande poco più di 28 centimetri. E la sua storia colpisce ancora di più perché si intreccia con altre storie di questo nostro Paese. Come quella dei due gemellini dati alla luce da una giovane ad Ozzano Emilia. Il primo nasce in casa e la madre lo butta nell'immondizia dove muore. L'altro viene partorito in ospedale; pesa 490 grammi, poco più di Riccardo. Ma, nonostante gli sforzi dei sanitari, non ce la fa e dopo due giorni, muore. La giovane dice che non sapeva nemmeno di essere incinta e nemmeno i suoi genitori si sono accorti di nulla. I due gemellini sono venuti alla luce e sono morti nell'arco di due giorni. Senza che nessuno lo volesse e lo sapesse. Non sappiamo nemmeno il loro nome, ma la loro storia e quella di Riccardo si intrecciano in un modo misterioso eppure evidente. Oggi il neonato più piccolo mai nato al Sant'Anna pesa tre chili e sta benissimo. Ma questi tre mesi non sono stati facili. Eppure, dicono i medici, Riccardo ci ha messo sicuramente del suo. Ha lottato, reagendo a tutte le difficoltà e migliorando giorno dopo giorno. Ha lottato come i suoi genitori che hanno dovuto superare ostacoli pesanti anche dal punto di vista psicologico, affrontando con coraggio le tappe di un percorso tormentato. «Ero felice quando è venuto alla luce», racconta la madre. Possiamo solo immaginare quanto sia stata grande la sua felicità quando, dopo tre mesi, ha potuto prenderlo in braccio per la prima volta. Perché il sorriso di Riccardo, era il sorriso di un piccolo miracolo accaduto in una famiglia normale, semplicemente capace di sperare contro ogni evidenza. Forse la loro è solo la testimonianza che la vita va accolta sempre e comunque. E diventa una testimonianza anche per quelle tante madri che, di fronte alla prospettiva di mettere al mondo un figlio, si sentono così sole e disperate da invocarne la morte. La vita ha un valore anche quando pesa solo 460 grammi, perché è un dono e come tale va protetto. Quello di Riccardo è un messaggio di speranza per tutti. La sua vita si è risvegliata, è rifiorita solo perché qualcuno è stato capace di amarla. E' solo questo amore senza condizioni che può risvegliare il mondo dalla paura. Facciamone tesoro.