Ottomila e seicento fantasmi. Perché, lasciando stare i multati, il sindaco Mario Lucini ha deciso di non aderire alla richiesta de "La Provincia" di divulgare i nomi dei beneficiari del transito libero in centro.
Una curiosità che a noi giornalisti era venuta proprio grazie al primo cittadino. Pochi giorni fa, infatti, Lucini, aveva detto che quattromila seicento e rotti pass sono troppi. E di conseguenza saranno ridotti.
Una dichiarazione che presuppone l'esistenza di alcuni abusi. Persone che godono di un privilegio non dovuto. Così almeno sembra pensarla il sindaco. Che, se da un lato segnala gli abusi, dall'altro li copre rifiutando la divulgazione dei nomi dei furbetti del pass.
Voi direte: sì ma ci sono anche gli altri. Certo, però coloro che hanno pieno titolo di scorrazzare in Città murata alla guida di un'auto non dovrebbero aver nulla da temere dalla pubblicazione del loro nome sul giornale. Tant'è che noi de "La Provincia" abbiamo deciso di rendere noti i dettagli dei quattordici pass in dotazione al giornale, che peraltro, come da richiesta inoltrata allo stesso Lucini, saranno ridotti a quattro il prima possibile. Quando dipende dal Comune, non dal giornale.
Questo perché siamo d'accordo con il sindaco sull'eccessivo numero di pass e sull'esigenza di concederli solo dietro una motivata necessità.
Non possiamo perciò nascondere lo stupore di fronte al niet opposto dal sindaco sulla pubblicazione anche degli altri. Un diniego che peraltro, come paradossalmente conferma lo stesso primo cittadino, non deriverebbe dalla volontà di Lucini, bensì da un parere dell'ufficio legale di palazzo Cernezzi.
La motivazione è quella più facile e più opinabile: la privacy su cui peraltro esistono tonnellate di giurisprudenza. Però, in questo caso, il problema non è quello di addentrarsi nella giungla delle sentenze e dei pronunciamenti giuridici. La questione investe la sfera della trasparenza. Una sfera calda, anzi incandescente, nelle mani di un sindaco e di una coalizione politica che ha espugnato palazzo Cernezzi con l'impegno di «cambiare passo» rispetto ai predecessori. Si può perciò comprendere lo scrupolo di Lucini di non esporre la sua figura di pubblico ufficiale e l'istituzione comunale al rischio di sanzioni. Ma dal punto di vista politico questo atteggiamento rappresenta una sconfitta e una contraddizione sia rispetto a quanto promesso in campagna elettorale, sia all'annuncio dei giorni scorsi sull'abuso dei pass. Se c'è abuso, un sindaco che fa della trasparenza un caposaldo della sua azione politica è tenuto a segnalarlo e a fornire alla cittadinanza anche i nomi degli abusivi. Molti si saranno chiesto perché, tanto per continuare a giocare in casa, ci sono 55 giornalisti che per lavorare hanno bisogno di entrare con l'auto in centro.
Una domanda, fra tante altre riferibili ad altre categorie professionali, a cui noi de "La Provincia" avremmo voluto contribuire a rispondere.
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