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ario Draghi dichiara che la soluzione del problema degli spread tra i debiti sovrani della zona euro "rientra nel mandato della Bce, nella misura in cui il livello di questi premi di rischio impedisce la giusta trasmissione delle decisioni di politica monetaria"; e ancora: "all'interno del proprio mandato, la Bce è pronta a fare qualunque cosa per preservare l'euro”. Infine: “non è possibile immaginare la possibilità che un Paese esca dall'Eurozona". Sono dichiarazioni importanti e impegnative, che rendono ancora più esplicito il messaggio lanciato dal Presidente della Bce pochi giorni prima, quando aveva detto che non vi sono tabù nella strategia della Bce e che l'euro è irreversibile.
La strategia di comunicazione del Governatore sembra mostrare un cambio di passo. Fino a poco tempo fa non perdeva occasione per ricordare che la responsabilità della Bce è la stabilità dei prezzi e che la Bce non è prestatore di ultima istanza degli stati. Naturalmente le dichiarazioni più recenti non smentiscono le precedenti, ma potrebbero segnalare un cambiamento nelle priorità della Bce, almeno nelle intenzioni di Draghi. Si prende finalmente atto che rientra nelle responsabilità della Bce stessa preservare la fiducia nella moneta, a partire dalla convinzione collettiva che l'euro continuerà ad esistere. Ma soprattutto si riconosce che rientra nel mandato della Bce la limitazione degli spread tra i debiti sovrani della zona euro, quando questi siano ingiustificati sulla base dei fondamentali: assicurare condizioni monetarie uniformi nella zona euro richiede l'intervento sul mercato dei titoli pubblici, accompagnato da annunci appropriati (quali un limite esplicito agli spread). Se le ultime dichiarazioni di Draghi preludano ad un vero cambiamento di strategia dell'Eurotower, oppure siano volte solo a gettare acqua sul fuoco dei mercati, non possiamo saperlo per ora. Certo è che se Draghi fa sul serio, e quindi è veramente pronto a difendere con ogni mezzo la moneta unica (ad esempio riprendendo il modo più deciso l'acquisto di titoli pubblici oppure concedendo la licenza bancaria al fondo europeo di stabilità Esm), allora dovrà vedersela con la Bundesbank.
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