La realtà, invece, è ben altra. A meno di un mese dall'inizio del nuovo anno scolastico, si cominciano a misurare gli effetti della circolare dello scorso 9 febbraio, con cui il minostro Francesco Profumo ha inteso lanciare la "rivoluzione digitale" nelle aule scolastiche. I manuali scelti, disponeva il precetto ministeriale, "devono essere redatti in forma mista (parte cartacea e parte in formato digitale) ovvero debbono essere interamente scaricabili da internet", al fine di consentire a tutte le scuole, o alle famiglie, interessate, il passaggio dai manuali cartacei a quelli virtuali.
Il Miur e la Regione hanno provato anche a mettere dei soldi sul piatto per incentivare la smaterializzazione dei libri scolastici: 4 milioni di euro da Roma e 4,5 da Milano per le classi prime e terze superiori lombarde. L'impegno richiesto: adottare, entro il 31 maggio, libri digitali per l'anno scolastico 2012/2013. In palio 250 euro per ogni studente, finalizzati all'acquisto del tablet, e 1.750 per ciascuna classe, da utilizzare per "dispositivi d'aula", come le lavagne interattive multimediali.
Pubblicata la lista dei vincitori, alla fine la "rivoluzione digitale" scatterà soltanto per 219 scuole superiori lombarde su 1.096 e comunque riguarderà esclusivamente le classi prime e terze. Tutte le altre classi, e le altre 3.500 e più scuole (2.498 primarie e 1.245 secondarie di primo grado, ovvero le ex medie), sono lasciate al fai-da-te. Con l'eccezione di qualche virtuosa iniziativa locale, come quella, decisamente controcorrente in tempi di crisi, assunta dal Comune di Albosaggia, in Valtellina, che ha investito 19mila euro per dotare di tablet 22 alunni della quarta elementare.
Tra i genitori c'è attenzione per il passaggio ai libri digitali: sono il futuro, si dice, e comunque già nel presente un tablet costa più o meno come una visita ortopedica, quella cui tanti ragazzini sono condannati dopo anni passati a caricarsi sulle spalle zaini che a volte pesano quasi la metà di loro. Qualcuno, però, teme che dall'ortopedico si debba passare all'oculista, perché il tablet retroilluminato penalizza la vista, quando se ne fa un uso intensivo. L'alternativa è il lettore di e-book, opaco come un libro vero, però ancora non se ne trovano a colori e i colori sono essenziali per molti manuali scolastici.
Ma più di questo dettaglio tecnico, a ostacolare le famiglie sono le contraddizioni del cosiddetto sistema: le scuole che hanno fatto poca informazione e promozione del passaggio al digitale e gli editori che stentano a mettere a disposizione e-book corrispettivi di tutti i manuali cartacei. Gli elenchi dei libri distribuiti dalle segreterie di solito non fanno neanche riferimento alle versioni digitali e chi le ha faticosamente cercate online ha trovato, in più di un caso: che non esistono, che riguardano soltanto degli approfondimenti, o che "saranno disponibili da agosto 2012". Ma agosto sta passando e l'inizio della scuola si avvicina sempre più.
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