Non ci restava che attaccarci alla gazzosa (scusate la licenzia letteraria ma il più corretto "gassosa" non rende, al massimo è tollerabile un "gazosa" senza doppia).
Ora però il governo ha deciso di tassare anche quella.
Ma soprattutto, nelle piaghe del decretone pensato dal ministro Balduzzi per raddrizzare il nostro debosciato stile di vita, si viene a scoprire che la gazzosa (ognuno scelga il numero di consonanti che predilige) fa male. Certo, nessuno può credere che possa giovare al nostro organismo. Ma allo spirito? Ci sono generazioni che hanno ricordi indelebili legati al gazzosino consumato durante memorabili merende in campagna, quando si beveva a canna da quelle bottigliette trasparenti, spesso prive di etichetta, e chiuse da un tappo che se rotondo le ribattezzava "gazzosa con la baletta".
Quante battaglie contro l'arsura di estati comunque più miti di quella attuale ha combattuto e vinto la gazzosa? Eppure ora è messa al bando, marchiata con una tassa figlia di quell'uzzolo che ogni tanto viene a qualche ministro di mettersi a fare il governo etico per rimpinguare le casse pubbliche.
Si potrebbe passare sopra alla contraddizione dei tre ministri che vanno al Meeting di Rimini per dire che le tasse vanno ridotte (salvo poi essere smentiti da Monti), con il quarto ne aggiunge altre.
Ma non sull'ennesima pantomina del governo che quando ha bisogno di far cassa si accorge che il fumo fa male e gli alcolici peggio e allora anziché smettere di smerciarli (sigarette e sigari continuano a essere spacciati dal Monopolio) ci appiccica un balzello. Se proprio volete stare male, ammoniscono da Roma, almeno pagate. Una strana morale da Stato etico che il ministro per la Salute, Balduzzi, ora ricicla con la gazzosa.
La sua riforma, se reggerà all'urto delle lobbies (Monti si è già fatto male con farmacisti e tassisti) contiene anche aspetti virtuosi. Bene il medico a turno 24 ore al giorno, anche se è difficile che possa inquadrare i pazienti sotto il profilo psicologico come fa ora quello di famiglia.
Bene pure le slot lontane dalle scuole, facendo finta di scordare che il gioco d'azzardo è un'altra fonte di introiti tutt'altro che marginale per l'erario.
Ma almeno un gazzosino ogni tanto potrebbero lasciarcelo bere in pace, se non altro per rievocare una gioventù sepolta e rimpianta in cui chi profetizzava che prima o poi la benzina avrebbe superato le mille lire al litro, veniva trattato allo stesso modo di quello che entrava al bar dei pescatori dicendo di aver catturato una trota di trenta chili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA