La linea del Pdl e di Silvio Berlusconi non cambia: se da palazzo Chigi non arrivano segnali positivi a breve sulla possibilità di accorpare elezioni regionali e politiche in un'unica data, il sostegno del Popolo della Libertà a Mario Monti non è più garantito. L'ex capo del governo appare determinato a non cedere di un millimetro, anzi racconta chi lo conosce bene, nei suoi piani l'idea di andare a votare a febbraio, o al massimo a marzo, rappresenta per ora l'opzione più conveniente.
Raccontano infatti che l'ex capo del governo accarezzi sempre di più l'idea di ritornare in campo soprattutto se lo sfidante è Pier Luigi Bersani e provare a tirare la volata ad un Pdl che nei sondaggi continua ad essere in caduta libera. Un voto a febbraio può mettere in seria discussione le primarie mai digerite. Opinione opposta a via dell'Umiltà dove l'organizzazione va avanti con la definizione del calendario per tenere le assemblee in ogni Regione. Si parte il 16 dicembre per terminare il tour il 3 febbraio e cioè una settimana prima delle urne nel Lazio, Lombardia e Molise, se non ci sarà l'election day. Nel Pdl c'è chi è convinto che una soluzione possa essere trovata magari con un election day a marzo e lo scioglimento delle Camere il 15 gennaio. Una strada che consentirebbe al partito di tenere le primarie. A tenere i fili della mediazione è sempre Gianni Letta, braccio destro del Cavaliere impegnato nel pomeriggio proprio in una lunga riunione con l'ex capo del governo.
Nell'attesa di capire se le trattative andranno a buon punto, Berlusconi continua a lavorare ai suoi progetti come il "reclutamento" di imprenditori per una nuova lista o comunque da inserire come nuovi innesti nel Pdl. L'ex capo del governo vedrà Gianpiero Samorì, l'imprenditore modenese che partecipa alla puntata di Porta a Porta. A via del Plebiscito, oltre all'ex assessore alla provincia di Napoli Giovanna del Giudice, il Cavaliere ha incontrato Rocco Crimi, tesoriere dimissionario del Pdl e suo storico uomo di fiducia. Che il Pdl non navighi in buone acque anche dal punto di vista economico è ormai cosa nota, così come non è più un mistero che il Cavaliere abbia deciso di chiudere i cordoni della sua borsa. A testimoniare poi il fatto che l'ex capo del governo stia lavorando ad altro sarebbe la notizia che vedrebbe sua figlia Marina pronta a scendere in politica. Un'ipotesi smentita dalla diretta interessata.
Ipotesi smentita anche dall'ufficio stampa del Cavaliere e da uomini di fiducia dell'ex premier come Marcello Dell'Utri che invita a non credere «a quello che scrivono i giornali». Non è la prima volta però che il nome della primogenita di Berlusconi spunta fuori quando si parla di successore del Cavaliere e in diversi nel partito sono pronti a giurare che possa essere proprio Marina quel "dinosauro" che il Cavaliere pare sia pronto a tirar fuori dal cilindro. Al di là della smentita infatti il nome fa discutere. Roberto Saviano si affida ad un twitter per bollare l'idea come un «nuovo disastro all'orizzonte».
Yasmin Inangiray
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