Come tu abbia messo a segno questa impresa, è un mistero ai tuoi stessi occhi. Ripercorrendo l'anno che appare proprio come una infinita corsa a ostacoli, non c'è mezzo indizio, perché ogni mese, ogni settimana ha visto i soldi volatilizzarsi come in un film su un colpo grosso. Chi li ha presi (con le armi delle legalità), assume un volto diverso a seconda del periodo e della circostanza. L'unico ruolo certo è quello della vittima: sei tu. Eppure le statistiche affermano che un tesoretto in casa persiste e resiste a ogni assalto. Anzi, è persino cresciuto rispetto allo scorso anno. Attenzione però a fissare troppo quelle banconote che in qualche modo si sono materializzate. La magia, in effetti, fa in fretta a trasformarsi in stregoneria.
Neanche il tempo di contemplare ciò che si è prodotto miracolosamente e magari concedersi pure un mezzo complimento per questo capolavoro silenzioso, ed ecco che si viene assaliti da un'onda gigantesca, invisibile fino a pochi secondi prima.
A proposito di acqua: già ci spiegano che abbiamo pagato poco, pochissimo in questi anni. E la buona notizia viene rapidamente capovolta e trasformata in un uragano che investe sulle nostre tasche: dovremo sborsare inesorabilmente di più, per recuperare il tempo perduto e investire sugli impianti, ormai obsoleti.
È proprio vero che brindare con l'acqua porta iella. Basta allargare lo sguardo e da ogni angolo sbucano i rincari che ci attendono. Il buon anno arriva con il canone Rai, ma sappiamo che è solo il secondo calice amaro che viene offerto. Prima, ci è stato servito quello del pedaggio dell'autostrada.
Se vogliamo aggredire quell'onda che assume mille forme - e tutte pericolose - e ci tuffiamo per sfidarla, occhio se ciò avviene in piscina. Perché anche qui è scattato l'adeguamento (parola appena più dolce di aumento). Non c'è eterno riposo che tenga, perché i rincari riguardano anche i cimiteri. Come a comunicare che persino nella vita futura dovremo sborsare, o meglio altri per noi.
Ci sono anche aspetti positivi, se vogliamo proprio vedere il bicchiere di cui sopra mezzo pieno. Se uno sale in auto con spirito indisciplinato, ora ha una voce più forte della sua coscienza: quella del telegiornale che ricorda i rincari sulle multe. E se ci spostiamo sul capitolo tasse - rifiuti in testa -, l'ansia cresce.
Non c'è scampo, apparentemente. Tranne in noi stessi. Lo scorso anno è andato tutto male, malissimo, ci urlano da tutte le parti. Eppure ci spiegano che affronteremo il 2013 con un tesoretto più consistente.
Se anche alla fine di quest'anno ci troveremo con un segno positivo nei nostri conti, non saremo più nemmeno maghi. Già, neanche la bacchetta magica ci occorrerà e saremo tentati di farci inserire nella categoria superiore: quella dei miracoli.
Ma si tratta di piccoli prodigi quotidiani, scolpiti nella fatica e nei sacrifici. Guardiamo dentro di noi, nelle nostre tasche e sappiamo a chi dobbiamo tutto ciò: a noi stessi, a un territorio che non vuole alzare bandiera bianca. E chiede d'altro canto a chi di dovere (e potere) di non farlo finire in rosso, schierandogli nuovi nemici sulla sua strada.
Marilena Lualdi
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