Lo slogan "Amore è...", che con il fumetto andava alla grande negli anni Novanta, per Como in questo momento funziona. È di oggi infatti la notizia che un pool di privati, gli Amici di Como, sta lavorando al progetto che permetterà di riaprire il lungolago per l'estate.
L'impegno non è uno di quelli a spot, giusto per farsi un po' di pubblicità, ma promette di essere serio e concreto; verrà realizzato infatti un piano in modo che il lungolago possa restare utilizzabile fino all'avvio della riqualificazione urbana definitiva della passeggiata e possa servire anche da test sul gradimento dello stesso percorso.
In sostanza si vorrebbe capire se il progetto può venir buono anche in futuro. Non si tratta soltanto di un'idea, ma di un impegno molto concreto.
È una sfida che è stata raccolta dai comaschi che, probabilmente, non avevano chiuso le orecchie alle parole dette, lo scorso gennaio, dal sindaco. Mario Lucini aveva promesso la riapertura del primo lotto entro l'estate, facendo capire che sarebbe stata possibile anche grazie a un aiuto dai cittadini. E l'aiuto è arrivato.
C'è altro. La disponibilità di forze e soldi messa in campo dagli Amici di Como vale ancora di più se si pensa che non è l'unica che negli ultimi mesi i comaschi hanno manifestato.
Lo scorso dicembre gli albergatori (Antonello Passera del Terminus, il Palace e il Barchetta del gruppo Villa d'Este, Roberto Cassani del Metropole Suisse) avevano garantito di voler firmare un contratto di sponsorizzazione per uno studio di fattibilità di un nuovo progetto per il lungolago, disposti a mettere sul piatto una cifra fino a un massimo di 40mila euro.
Alla città i comaschi tengono e stanno dimostrando che il loro lamentarsi, per una Como che non è bella come vorrebbero e come è stata in passato, ha un senso e va ascoltato perché vuol essere il modo giusto per fare davvero qualcosa di concreto.
Amici di Como, albergatori, l'ex assessore Nini Binda con i mille euro per sistemare gli archetti che delimitano le aiuole di piazza Cavour, la colletta civica che ha già raccolto l'assenso di molti, compresi i pensionati della Cna, sono tutti segnali inequivocabili di una mobilitazione civica che non si vedeva da tempo.
Sembra di capire che i cittadini abbiano ben chiaro che gli enti spesso, non sempre, possono trovarsi con le mani legate da vincoli legislativi e burocratici dai quali non si possono liberare.
Nel caso specifico del lungolago, l'Amministrazione comunale non può, nemmeno volendo, procedere con interventi di sistemazione provvisoria, non le è permesso infatti fare grosse spese sapendo già che potrebbero essere senza ritorno di utilità a lungo termine perché, appunto, non legate a progetti definitivi.
Sul lungolago, poi, pesa anche il fatto che si tratti di un cantiere oggetto di indagine della Corte dei Conti, e la vicenda, inutile ricordarlo è complessissima.
Qualcosa è cambiato, è cambiato il passo.
I privati ci sono e battono un colpo, anzi, aprono il portafoglio e mettono sul tavolo soldi, progetti e impegno. I privati sono pronti a fare la loro parte insieme al pubblico, ma senza aspettare che il pubblico possa smarcarsi e procedere in fretta da solo.
Pronti ad applaudire alla società civile, l'occasione è di quelle uniche. Non ci sono più margini per fallire.
Carla Colmegna
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