Davvero è possibile impostare una trattativa su queste basi? Discutere con chi evoca gli scontri di Atene e pretende un referendum sull'euro? Sebbene Bersani si dica convinto che se riuscisse a far nascere un governo, potrebbe condurre una lunga navigazione, i dubbi nel partito sono molti. E scetticismo si respira anche al Quirinale e palazzo Chigi. Napolitano in particolare ha visto ridotti i suoi margini di manovra dal rifiuto dei democratici di parlare di un accordo con il Pdl.
In tal senso, Bersani ha colto l'occasione della condanna di Silvio Berlusconi nel caso Unipol, e degli attacchi del Pdl alla magistratura, per confermare l'impossibilità di dialogare con chi mette sotto accusa la giustizia. Ed effettivamente questa sentenza complica lo scenario: da una parte il Pd potrebbe esaminare la ripresa del confronto solo a patto di un passo indietro di Berlusconi, che il Pdl rifiuta categoricamente. La manifestazione di piazza convocata dal Pdl a Roma per protestare contro l'uso politico della giustizia rappresenterà perciò la cartina di tornasole, la dimostrazione di quanto questo tema sia effettivamente sentito dal popolo del centrodestra.
L'aggrovigliarsi dei problemi può favorire Grillo. Se ne rende conto Roberto Maroni il quale, un pò a sorpresa, rilancia la grosse koalition alla tedesca per affrontare la crisi economica e fare le riforme. L'impressione è che la Lega, a differenza del passato, potrebbe sostenere un esperimento di questo tipo. È una novità che Napolitano dovrà valutare. Come anche la possibilità di un governo del Presidente composto da autorevoli personalità che possa ottenere i voti dei 5 stelle. Sullo sfondo c'è la delicatissima partita europea: Monti e Bersani hanno concordato sul fatto che in Europa ci si debba battere per più sviluppo e più occupazione. Ma senza risultati, resterà una pura petizione di principio.
Pierfrancesco Frerè
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