La signora Thatcher fu uno straordinario esempio di meritocrazia. Figlia di un piccolo dettagliante, entrò a Oxford, studiò chimica ed esercitò poi brevemente la professione di avvocato. Prese a militare nel partito conservatore, e ha del miracoloso che sia riuscita ad arrivare a guidarlo. Nel successo della Lady di Ferro contò il suo carattere - questo è indubbio. Ma contarono anche le sue idee. Nel 1979, l'Inghilterra era a pezzi. Era probabilmente lo Stato occidentale che più era sceso lungo la china del socialismo. Lo Stato sociale cresceva, la spesa pubblica aumentava, buona parte dell'economia era sotto il controllo diretto del settore pubblico.
I giornali ricorderanno le Falkland, ma il capolavoro della Thatcher fu saper ridurre non solo le tasse: ma proprio l'impronta dello Stato nella società. Solo così, liberando Prometeo, si aprì una nuova fase di crescita e di sviluppo.
Nel 1980 lo Stato inglese spendeva per il 47% del Pil, quando la Thatcher si dimise nel 1990 il 39%. Trovò un debito pubblico al 44%, e lo lasciò al 25% (un valore che non era mai stato raggiunto dal 1914).
Solo con la Thatcher, la parola “privatizzazione” entrò nell'uso comune. I conservatori al governo liquidarono grossa parte dello Stato imprenditore. Ciò non avvenne per disperazione (come invece fu il caso di molte privatizzazioni italiane) ma per scelta consapevole.
Fu la rivoluzione della normalità. La Thatcher fu accusata di voler ritornare all'epoca vittoriana e ai suoi valori: libertà, intraprendenza, e soprattutto responsabilità. Voleva liberare gli inglesi dall'abbraccio mortale dallo Stato-mamma. In molti ricorderanno una sua frase famosa: non esiste la società. Ciò che intendeva dire è che la responsabilità delle loro azioni è in capo a individui in carne ed ossa, uomini e donne, naturalmente condizionati dalle circostanze in cui si trovano a vivere ma dotati di responsabilità e senso morale propri.
Margaret Thatcher è stato probabilmente l'ultimo grande politico, nel mondo occidentale, a credere in qualche cosa - e a porre, in modo chiaro, una domanda che è quella cruciale, in politica: quali sono i compiti legittimi dello Stato?
La politica non può esimersi dal dare una risposta a questo interrogativo, come piacerebbe a coloro che vogliono tenersi le mani libere, pensando ai propri obiettivi di breve termine. Purtroppo visione, chiarezza di pensiero e parola, determinazione nell'agire sono doti rare. Rarissime. Tant'è che ripensando alla signora Thatcher proprio questo non riusciamo a perdonarle, nel giorno triste della sua scomparsa. Di essere stata unica.
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