A quattro giornate dalla fine del campionato, e alla luce di una situazione di classifica che non è delle migliori, il Como vara l'operazione simpatia e apre le porte del proprio impianto a tutti i piccoli che vorranno approfittarne. Seguendo la sfida di domenica contro il Lumezzane.
Si tratta - è vero - di una gara del campionato di Lega Pro Prima divisione (la vecchia serie C) e lo stadio con vista lago non è la Scala del calcio, ovvero San Siro, ma l'occasione è comunque ghiotta. Perché non è da tutti i giorni poter seguire gratuitamente la spettacolo di uno sport professionistico. E farlo, tra l'altro, con uno spirito nuovo.
Il progetto della società azzurra, difatti, è rivolto direttamente ai bambini. Toccherà loro convincere il resto della famiglia, fare una telefonata o inviare una mail e presentarsi direttamente alla biglietteria di viale Sinigaglia. Ritirare i coupon per tutti e infilarsi in tribuna a godersi la partita. E magari, già che si è lì, sostenere a gran voce la squadra impegnata in una difficilissima, ma possibile, rincorsa salvezza.
Il tutto abbinato a un concorso che permetterà ai giovani di raccontare la propria esperienza in un tema e puntare a vincere uno dei tre premi messi in palio dalla società. E lo scopo, nemmeno troppo nascosto, è quello di portare nuova linfa allo stadio anche nella prossima stagione, che si spera sia ancora nella stessa categoria.
Il Como per Como, dunque. E una città intera per la sua squadra. In una sorta di scambio che si spera possa dare i risultati sperati, almeno in chiave di novità. Partendo, stavolta, dal basso, da quelli cioè che potrebbero essere i tifosi del domani.
Una sorta d'investimento, quindi, scegliendo di puntare su un entusiasmo che forse in queste ultime stagioni è andato via via sopendosi per colpa di risultati tutto fuorché che esaltanti e coinvolgenti.
Una volta andare al Sinigaglia era un must, e a qualsiasi età. Anche perché da lì è passato tutto il meglio (da Maradona, Platini, Falcao e Zico a Gullit, Van Basten, Matthaus e Vialli). Adesso, invece, ci sono generazioni di potenziali appassionati che - dal vivo - la squadra azzurra magari non l'hanno mai vista. E questa è - indiscutibilmente - un'opportunità, che premia la voglia di fare dimostrata dalla nuova dirigenza. Per alcuni versi forse un po' inesperta e ingenua, ma di certo non entusiasta.
Il Como dei comaschi vorrebbe così essere sempre di più anche il Como dei tifosi. Visto che una (la società) vivrebbe male senza gli altri (i tifosi) e gli altri (i tifosi, appunto) non avrebbero più ragione di essere senza una squadra competitiva, che poi non è altro che il frutto dell'impegno di una dirigenza competente e motivata.
E allora, ben vengano tentativi come questi. Che hanno sì la presunzione di riavvicinare i giovani e le famiglie e che forse, proprio per questo, meriterebbero di essere premiati. Magari con una sciarpa azzurra al collo e con una mamma e un papà presi per mano.
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