Non a caso il gruppo si chiama "Per Como Pulita". Nei fine settimana, ma anche qualche mattina, pensionati e qualche ragazzo (hanno aiutato anche gli scout) la tuta bianca e iniziano a restituire, passata dopo passata, la città ai comaschi. A spingerli solo la voglia di fare qualcosa di utile.
Ma da quando l'iniziativa ha cominciato a diventare più incisiva e il numero di volontari è aumentato, i vandali - perché chi scarabocchia e imbratta non può nemmeno pensare di poter essere chiamato artista o writer - hanno alzato il tiro, innescando una vera e propria guerra con chi "osa", in modo assolutamente tranquillo e totalmente gratuito, ripulire i muri.
La prima sfida di fronte alla Pinacoteca con i cartelli turistici e una parete riscritti ad appena poche ore dalla pulizia. Adesso piazza Gobetti. A fine aprile la fontana, in uno dei luoghi simbolo del degrado di Como, era stata completamente rimessa a nuovo e tutte le scritte erano state faticosamente tolte con ore di lavoro. I soliti idioti, che però sarebbe ora di identificare e costringere a riparare ai danni che creano, hanno pensato bene di vanificare tutto scarabocchiando la fontana con una grande scritta verde.
Una guerra che lascia l'amaro in bocca, perché effetto della stupidità che porta ragazzi - più o meno grandi - a danneggiare il patrimonio di tutti e a rendere più brutta una città che di problemi ne ha già abbastanza. Forse chi ha voluto lanciare l'affronto ai volontari, ma in realtà a tutti i comaschi (che, spesso quando vedono loro concittadini intenti a ripulire i muri, si fermano ad incoraggiarli), dovrebbe ricordare che proprio in piazza Gobetti venne identificato prima e condannato poi (a 20 giorni di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali e a un risarcimento di duemila euro) un ragazzo pizzicato nel 2007 dalla polizia locale a scrivere su quella stessa fontana. Dovrebbe ricordarlo perché in città qualcosa è cambiato. I comaschi sono schierati dalla parte di chi pulisce e non di chi imbratta. E proprio per questo anche dal Comune arriva un appello ai cittadini affinché segnalino immediatamente chiunque venga sorpreso con pennarelli o bombolette. Nel contempo la mano sarà pesante con chi verrà identificato, ma verranno anche potenziati i controlli in centro storico in modo tale che se guerra deve essere, sarà combattuta in ogni modo.
Forse però, se i soliti ignoti, o meglio i soliti idioti, si fermassero un momento a pensare capirebbero che è una sfida che non porta a nulla. Dovrebbero innanzitutto capire che anche una sola parola scritta su una proprietà pubblica o privata costituisce un reato penale. Non è una bravata o un modo per passare un pomeriggio ridendo, ma una violazione del codice che prevede anche la reclusione.
Ieri sera, appena venuta a conoscenza delle scritte, Ballerini è andata personalmente a ripulire con altre due persone. Piazza Gobetti è tornata pulita. E c'è da augurarsi che la lezione serva e che la fontana rimanga linda. C'è anche da augurarsi che le forze dell'ordine controllino ancora di più quella zona in modo da stroncare sul nascere qualunque altro tentativo di deturpare la fontana. Perché probabilmente il deterrente vero sarà, per molti, vedere chi scrive con una bella denuncia in mano e, poi, obbligato a ripulire personalmente i danni provocati. I comaschi hanno perso la pazienza e non sono più disposti alle intimidazioni di idioti.
Gisella Roncoroni
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