Si paga per lasciare l'auto al parcheggio di fianco all'ospedale. Fin qui, nulla di strano.
I primi mugugni arrivano leggendo le tariffe dell'autosilo al servizio del nuovo Sant'Anna: sborsare 1,50 euro per una sosta limitata, magari inferiore a un'ora, non fa piacere. E la rabbia aumenta quando si scopre che i cittadini di San Fermo - soltanto loro - possono parcheggiare gratis.
Ma quello che fa imbufalire di più, e non a caso è stato definito da molti immorale, è il fatto che tutti gli introiti finiscano nelle casse del piccolo Comune. Proprio quest'ultimo punto - una vera beffa - è al centro della battaglia condotta da La Provincia nelle ultime settimane. L'obiettivo: fare in modo che almeno una parte dei proventi dell'autosilo e del vicino parcheggio per i dipendenti (parliamo di un milione di euro l'anno) possa essere destinata all'azienda ospedaliera.
Se così fosse, gli utenti e gli stessi lavoratori della struttura saprebbero di andare a finanziare servizi e attività a beneficio di tutti e non - con tutto il rispetto - le aiuole di San Fermo. Anche perché in questi due anni e mezzo (tanti ne sono trascorsi dall'apertura del nuovo ospedale) il Comune ha già abbondantemente rimesso a nuovo strade e verde del paese. A questo punto, l'amministrazione potrebbe fare un piccolo passo indietro.
Ovviamente, per farlo, bisogna attivare tutte le procedure formali del caso. E qui si torna al 2003, quando lo sciagurato accordo di programma per realizzare il Sant'Anna bis venne firmato - con leggerezza o forse per la fretta di chiudere l'infinita questione della sede per il nuovo ospedale - da Roberto Formigoni, Leonardo Carioni, Stefano Bruni, Roberto Antinozzi, l'allora sindaco di San Fermo Pierluigi Mascetti (oggi vicesindaco) e il commissario che guidava l'amministrazione di Montano Lucino. Quel documento assegna la gestione dei parcheggi a San Fermo e trasforma automaticamente le aree di sosta in una gallina dalle uova d'oro, oltre a prevedere una miriade di altri vantaggi per lo stesso Comune (viabilità, spazi negli asili e persino un dipendente per l'Anagrafe stipendiato da Como). Tutti pagano, incassa solo San Fermo, come è stato sottolineato da più parti.
Per modificare quell'intesa, oggi, è necessario che qualcuno ponga ufficialmente il problema, chiedendo la convocazione del collegio di vigilanza (il tavolo che riunisce tutti gli enti firmatari e può metter mano all'accordo di programma). Finora tutti hanno rilasciato dichiarazioni dello stesso tenore al giornale: dai consiglieri regionali ai sindacati, passando il sindaco di Como e gli stessi vertici del Sant'Anna, è stata unanime la richiesta di rivedere l'intesa, indirizzata al Comune di San Fermo. Ieri si è aggiunta la voce più importante, quella dell'assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani, più che possibilista.
E allora cosa stiamo aspettando? Stiamo aspettando che qualcuno prenda carta e penna per chiedere la convocazione del collegio di vigilanza. Questa volta non c'è nemmeno il rischio di restare con il cerino in mano, visto che tutti gli enti sono d'accordo e l'hanno detto a chiare lettere. Tocca al Sant'Anna fare questo passo, ne siamo convinti. Ottima l'idea - emersa nelle ultime ore - di far realizzare a San Fermo la tanto attesa tettoia tra l'ingresso dell'ospedale e quello dell'autosilo, ma non basta. La beffa dell'autosilo non può continuare.
Michele Sada
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