Sono stati i disegni di Comocreainterni, i tessuti per l'arredamento messi in vetrina da Proposte. Appuntamenti abituali a Cernobbio, ma che quest'anno - è stata l'impressione - hanno saputo trasmettere una freschezza e un ottimismo ancora più contagiosi. Oltre, insomma, gli addetti ai lavori, pur numerosi e importanti e - dato fondamentale - provenienti ormai da tutto il mondo. Chi è passato a Villa Erba in questi giorni oppure ha esplorato la tensostruttura di piazza Risorgimento, ha incontrato davvero un mondo. Un mondo di gusti, di speranze, di voglia di puntare ancora sul futuro. Erano coloro che entravano e uscivano dagli spazi dove gli espositori - lariani e non solo - offrivano il meglio di sé. Ma anche chi ne era solo lambìto, chi si stupiva e si fermava, magari entrava per caso o attirato da questo fermento, ne rimaneva contagiato.
Se c'è una primavera in questo eterno autunno in cui ci sentiamo immersi da troppo tempo, si è respirata qui a Cernobbio. Ma non è una stagione miracolosa, un dono calato dal cielo. Un'improvvisa inversione tendenza, insomma, che conferma le alterne sorti dell'umanità.
No, questa è una stagione conquistata ogni giorno. E questo traguardo è tale, perché gli imprenditori non lo considerano mai tale: ogni volta si trasforma in punto da cui ripartire.
Le due rassegne di questa settimana hanno confermato quali sono gli ingredienti fondamentali non solo per non compiere passi indietro, ma per spingersi avanti. Consentendo al tessile di essere - controcorrente rispetto al dato nazionale - il modello di speranza a Como, come ha ricordato di recente il presidente di Sistema Moda Italia. Speranza, e non favole o illusioni, perché la speranza si costruisce quotidianamente.
Prendiamo la storia della Fiorete, che ha avuto le sue battaglie in passato. Ne è venuta fuori anche e soprattutto grazie alle continue sperimentazioni. Alla capacità di innovarsi - e che quindi va alimentata con investimenti - e alla determinazione nel voler mettere a fuoco qualcosa di unico, qualcosa in cui nessuno ti può superare. Oggi sono le tende supersilenziose che ha presentato a Cernobbio; domani altri prodotti ancora.
Una strada che le imprese tessili comasche stanno percorrendo, con sacrifici e dedizione. Forti anche della consapevolezza di essere sopravvissute a momenti drammatici per il mercato.
Lo raccontava sul nostro giornale anche poche settimane Ambrogio Taborelli, past president di Confindustria: il 2007 aveva visto un calo vertiginoso, ma non ci si è scoraggiati. La risposta è stata: investire. Accanto all'altro percorso evidenziato anche dal presidente di Comocrea Fulvio Alvisi: comprendere i cambiamenti del mercato. Intuirli, saperli addirittura anticipare, guidare i clienti che vengono anche da lontano.
Respirare questa metamorfosi rende capaci di resistere. Persino di trasmetterlo agli altri - è la speranza - a chi comincia a non crederci più. E magari sulle rive di un lago scopre che la primavera non è così irraggiungibile: è ancora una stagione che si può agguantare. A patto di meritarsela, ogni giorno, e di non trovarsi solo assurdi ostacoli (dalla burocrazia alle trovate della politica) lungo la strada.
Marilena Lualdi
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