L'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro,Valentina Aprea non ha lasciato speranze a nessuno. Sul progetto “Generazione web”, ha detto: «Bisogna capire se c'è l'interesse dei privati a finanziare il programma», che vuol dire: incrociamo le dita, se qualche genitore/ente aprirà il borsellino il progetto proseguirà, altrimenti niente, tablet in soffitta e si torna alla didattica tradizionale. A Como questo passaggio in parte è già avvenuto, visto che al Casnati il progetto “pc in classe” proseguirà grazie al contributo dei genitori, ma a Como è già successa anche un'altra cosa che è degna di menzione e anche di plauso: si è investito sulla formazione dei docenti. <br/>Il dirigente scolastico provinciale Claudio Merletti ha infatti garantito che la mancanza di fondi regionali non fermerà il processo di crescita nell'uso della tecnologia a scuola. Un messaggio che, se avrà un seguito concreto e ben organizzato, è davvero interessante. Merletti infatti promette che non mollerà, i soldi li vuol trovare anche senza l'aiuto della Regione. Il dirigente ha infatti bussato alla Camera di Commercio per continuare a offrire ai docenti corsi di formazione alle nuove tecnologie, dalle primarie in poi. In sostanza, si cercano nuove strade pur di non perdere il treno della tecnologia che avanza. È infatti vero che oggi nelle classi c'è tanto bisogno di formazione del corpo insegnanti e sono gli stessi docenti a chiederla. Ne hanno abbastanza di aspettare l'aiuto, spesso imbarazzante da accettare, degli studenti più tecnologici: «No, prof, non così, la Lim va ritarata; ma no, non clicchi così. Vuole che l'aiuti io?». E sono stufi di fingere di non capire che spesso i consigli dei ragazzini sono molto più che interessati. Non è infatti un mistero che gli stessi studenti, a campanella suonata, confessino: «Abbiamo fatto riprogrammare la Lim al prof per perdere tempo, mica perché ce ne fosse bisogno, tanto lui ne capisce poco...». L'ufficio scolastico di Como pare essersi mosso bene e sta investendo sulla formazione senza la quale, il miglior tablet del mondo non servirebbe a nullaUn investimento importante, lungimirante rispetto a quelli promessi e non mantenuti, per mille motivi, magari anche plausibili, ma comunque svaniti. Spariti. Di investimenti così, nella formazione anche non web, ce n'è tanto bisogno. Il pedagogista comasco Raffaele Mantegazza lo ricorda: «Alla scuola serve altro oltre alle Lim, servono gli strumenti per sapere leggere i ragazzi. L'enfasi che accompagna l'uso delle tecnologie copre i problemi veri di senso e di relazione». E su questo i ragazzi non possono venire in aiuto agli insegnanti, se mai dovrebbe accadere il contrario.
Carla Colmegna
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