Editoriali / Como città
Martedì 25 Febbraio 2014
Banche e leggi
in aiuto ai nonni
Banche e leggi
in aiuto ai nonni
Ci risiamo. È successo ancora una volta, un furto ai danni di una coppia di pensionati. Stessa dinamica, stesse vittime, un bottino straordinario di 20 mila euro in contanti e gioielli. Nessuna pietà e non si può nemmeno dire nessuna umanità, perché chi mette a segno questi crimini (come altri ovviamente) non sa cosa significhi appartenere al genere umano, altrimenti non lo farebbe.
Possibile che queste persone non sono mai state malate, non hanno un nonno, un parente o un amico anziano? Evidentemente no perché prendersela con i più deboli, in questo caso gli anziani, è facile, troppo facile perfino per dare “lustro” a chi ha compiuto questo furto.
Se esiste una gerarchia di merito tra i ladri, probabilmente questi sono in fondo alla piramide.
Ma indignarsi non basta, visto che tanto, magari già anche questa mattina, c’è qualcuno, spesso qualcuna, in azione per spillare soldi e oro ai nonni che vivono soli.
Appurato che convincere gli anziani a non tenere contanti nel cassetto del mobile in casa, ma a metterli in banca è un’impresa quasi impossibile e che non tutte le persone di una certa età sono in perfetta salute, nè possono permettersi qualcuno che li aiuti a cacciare via i ladri (che suonano il campanello, si servono e se ne vanno) probabilmente si può aggirare l’ostacolo, almeno provarci.
Ci ha provato, in via preventiva, Acsm-Agam che ha organizzato poco tempo fa un convegno proprio per spiegare, con la collaborazione l’Associazione nazionale carabinieri, come evitare di essere derubati.
La società del gas è una delle tante che subiscono le conseguenze delle truffe, visto che spesso i ladri si presentano agli anziani spacciandosi per tecnici del gas o di Enel o del Comune o dell’Asl e tutti questi enti hanno ovviamente grande interesse a chiarire bene che loro non mandano personale a suonare i campanelli degli anziani.
Le truffe a Como, secondo gli ultimi dati forniti dall’assessore Marcello Iantorno sono circa 160 l’anno, ma c’è anche chi non denuncia nemmeno la truffa perché pensa che tanto non riuscirebbe a riavere soldi e gioie. Acsm-Agam si è impegnata a informare, con i volantini, tutte le famiglie di Como su come evitare le truffe. Ma non basta ancora, magari si potrebbe fare di più a livello bancario decidendo di non applicare interessi e commissioni ai conti correnti degli anziani, magari degli over 70.
Chissà che qualche anziano in più venga così invogliato a depositare i propri soldi su un conto corrente e a non tenerli più nel comodino o nel cassetto in cucina. Un altro modo per cercare di aggirare il problema dei furti agli anziani potrebbe poi essere quello di introdurre un’aggravante al furto, quando questo è compiuto ai danni degli anziani.
Queste non potrebbero essere strategie di difesa? Tanto chi ci rimetterebbe? A volerlo fare con impegno nessuno, anzi, forse si risparmierebbero i costi che passano sotto il titolo di costi sociali, cioè quelli legati alla gestione delle conseguenze dell’aver subito un furto. Chi viene derubato, anche se giovane, non si sente più sicuro nemmeno in casa propria, gli anziani, ed è capitato, spesso soffrono anche fisicamente, ma soprattutto psicologicamente, del furto subito e questo comporta costi: il costo dell’antifurto, nel migliore dei casi, o quello del medico, dello psicologo e delle medicine. I furti ai danni degli anziani sono un indice di inciviltà, di una umanità disumana che non si ferma nemmeno davanti a un uomo appena dimesso dall’ospedale, che apre la propria porta perché gli anno insegnato a fidarsi degli altri.n n
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