Villa Erba, così, non si era mai vista. Basterebbe questo per affermare che ne è valsa la pena. Sì perché Now, il festival dello sviluppo sostenibile, ha riempito il centro espositivo di giovani, colori e culture diverse quanto mai è avvenuto prima.
Già soltanto averlo organizzato - ha sostenuto in questi giorni Marco Servettini, una delle anime della manifestazione - è stato un successo. Non era, la sua, una battuta né un mettere le mani avanti di fronte a una sfida ambiziosa quanto complicata.
Servettini ha ragione perché è stata un’impresa riuscirvi coinvolgendo tanti soggetti diversi - anche politicamente lontani tra loro - in un luogo straordinario dove nessuno sinora aveva azzardato immaginare una rassegna culturale in cui si è ragionato di persone e di futuro. Anche soltanto qualche anno fa raggiungere un obiettivo del genere sarebbe stato semplicemente impensabile. Provarci dopo la non esaltante esperienza di beCome è stata una lodevole manifestazione di coraggio.
E allora cosa è successo? Probabilmente Now è la conferma - chiara, tangibile - che quel grande contenitore che è il terzo settore è, in generale, ma qui più che altrove per tante ragioni, un soggetto protagonista nelle dinamiche sociali più significative che interessano la comunità. Now è poi l’indicatore di un contesto, quello della nostra città, che negli ultimi anni è notevolmente cresciuto sul piano dell’offerta culturale.
Ma cosa sta diventando Como? Nel passato per partecipare a manifestazioni del genere bisognava perlomeno prendere l’auto. Oggi deve oggettivamente essere cambiato qualcosa nel profondo se il nostro territorio è riuscito a promuovere, tutto da sé, un evento tanto rilevante e peraltro in concomitanza con il Festival della Luce aperto dal Nobel Nakamura. Non solo, Now a Villa Erba sancisce che Como, in un ambito specifico qual è quello dei giovani che fanno cultura ed eventi musicali, è diventata una realtà di rango primario e la nascita di BiBazz ne è in qualche modo il frutto naturale.
Poi certo come tutte la manifestazioni in avvio Now ha grandi margini di crescita e molto da migliorare. Il dibattito potrebbe essere infinito quanto gli argomenti pro e contro. Bella l’idea di un programma pensato, pieno di contenuti, in cui grandi ospiti hanno trasmesso messaggi profondi. E condivisibile è stata la scelta di mettere a confronto persone con storie e testimonianze diverse, opposte in qualche circostanza. Villa Erba non è stata una vetrina ma un luogo di confronto vero, dove i relatori non promuovevano se stessi ma hanno accettato di mettersi in gioco. Ciò detto qualcosa probabilmente va rivisto nella costruzione dell’agenda, troppo fitta e probabilmente dispersiva. E poi, se possibile, gli organizzatori hanno da lavorare per allacciare relazioni ancora più strette con l’extrafestival. Perché non creare dei piccoli grandi eventi “fuori salone” un po’ come, giusto per restare a Como, è riuscita a fare Orticolario con le sue piazze fiorite? E perché non costruire un percorso importante con le scuole superiori e le università?
Si tratta di alcuni dei tanti possibili suggerimenti operativi, c’è tanto da fare ma l’esperienza di questi tre giorni indica che si è sulla strada giusta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA