Editoriali / Como città
Mercoledì 06 Novembre 2013
Como: la strada
stretta del dialogo
la strada stretta
del dialogo
Questa volta hanno vinto le colombe. E un sano buon senso. Avviare la fase decisiva della pedonalizzazione nel periodo dello shopping natalizio avrebbe esasperato ulteriormente lo scontro tra commercianti e Comune, con il rischio di arrivare a un punto di non ritorno.
Così, ieri, l’assessore Gerosa ha annunciato il rinvio a metà gennaio della “fase due” della maxi isola pedonale che, nelle intenzioni dell’amministrazione, porterà alla chiusura al traffico di piazza Roma e, successivamente, dell’asse via Rubini-piazza Volta-via Garibaldi. «La zona a traffico limitato - ha detto - sarà istituita a metà gennaio, al termine delle festività natalizie. Dicembre non è certo il momento più opportuno per partire, si tratta di un mese importante, il più importante per i negozi e le attività commerciali».
La ragione ufficiale è lo slittamento in avanti della conclusione dei lavori alla darsena, ma è chiaro che alla fine hanno pesato anche ragioni di “real politik”.
Il motivo è presto detto: nelle ultime settimane si sono aperti troppi fronti critici con i commercianti e Palazzo Cernezzi non ha ritenuto opportuno radicalizzare lo scontro.
Uno degli elementi di attrito è proprio la maxi isola pedonale, ma anche la grana delle multe per la pubblicità ha contribuito a mandare in soffitta il clima idilliaco dei primi mesi nel rapporto con le categorie.
Così i falchi del “tutto e subito” hanno ceduto (temporaneamente?) il passo alle colombe.
Certo, la reazione di Confcommercio è stata ieri piuttosto tiepida. Nessun sorriso per il rinvio della zona a traffico limitato, al massimo un sospiro di sollievo accompagnato da un immediato rilancio. «Va bene il rinvio perché c’è il lungolago, ma - ha detto il presidente Primavesi - si utilizzino questi due mesi per rivedere il piano, correggendone le storture». Insomma, i commercianti sono tutto meno che rassegnati all’inevitabilità della maxi isola pedonale. E non fanno mistero di avere il dente avvelenato. «Prima la ztl, poi la vicenda Ica e adesso pure il mercato di Forte dei Marmi. Ormai - ha attaccato il numero uno di Confcommercio - sono impiegato a tempo pieno a risolvere i problemi che crea questa amministrazione».
A completare il quadro c’è l’avanguardia di piazza Roma: proprio ieri è riesplosa la protesta dei commercianti, che minacciano la serrata dei negozi e la consegna simbolica delle chiavi al sindaco Lucini.
«Il problema della zona a traffico limitato - ha concluso Primavesi - non è che non la vogliamo, ma che così non va bene. Vorrei ricordare come era stato presentato il progetto per la ztl, cioè con l’obiettivo di “soddisfare le esigenze della domanda”. Invece si sono intestarditi su piazza Roma, vogliono togliere i bus dai Portici Plinio ed eliminare i parcheggi. Ma le auto dove le mettiamo?».
Primavesi non ha affondato ulteriormente i colpi sul rinvio post-natalizio che, con un po’ di perfidia, potrebbe essere letto come un’ammissione delle ragioni dei commercianti («dicembre non è certo il momento più opportuno per partire; si tratta del mese più importante per i negozi», ha detto la Gerosa). Anzi, ha rilanciato la disponibilità al confronto con l’amministrazione.
Chissà. Forse, sotto gli auspici del periodo natalizio, si potrà trovare un punto d’incontro tra le ragioni della maxi isola pedonale (il principio di fondo resta valido, eccome) e quelle dei commercianti.
Aver evitato la prova di forza sotto l’albero è stata certamente una mossa intelligente della giunta Lucini, che potrebbe consentire di riannodare il sottile filo del dialogo. È una strada stretta, ma vale la pena di non lasciar nulla di intentato.
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