Non è stata ancora svelata eppure ha già catturato tanto interesse e chissà quanto ne susciterà in futuro. È l’opera di Daniel Libeskind, uno dei primi tre architetti al mondo, dedicata ad Alessandro Volta e che sarà donata dagli Amici di Como alla città in occasione di Expo 2015.
Forse non è ancora chiaro a molti che cosa significa questa operazione e l’importanza storica e culturale che ha per Como. Per prima cosa la nostra città avrà il record dell’iniziativa più prestigiosa e artisticamente più rilevante realizzata non solo a Milano e in Lombardia ma in tutta Italia per l’Expo 2015.
Anche se del monumento che Libeskind dedica al genio di Alessandro Volta non si hanno ancora immagini, si ha però la certezza - chi scrive ha avuto il privilegio di ammirarla in anteprima - che sarà un’opera di grande interesse: in acciaio, alta venti metri, celebrerà la pila di Volta, avrà una location fantastica, cioè sul lago di Como e davanti a piazza Cavour, e porterà una firma che presto la farà finire sui libri d’arte moderna di tutto il mondo.
Nessuna altra città ha in programma qualcosa del genere o che minimamente possa avvicinarsi.
Persino la grande Milano, in fondo, non sa che pesci pigliare. Lo si capisce dagli annunci e dalle smentite che si susseguono un giorno dopo l’altro sull’arrivo tramite prestito ora dei Bronzi di Riace, ora della Primavera del Botticelli. Una grande confusione regna sotto il cielo della Madonnina. Eppure basterebbe pensare al Cenacolo di Leonardo o ad alcune delle meraviglie conservate a Brera (il Cristo morto del Mantegna) o al Poldi Pezzoli (la Dama del Pollaiolo) per farsi venire qualche idea.
In ogni caso quanto di meglio Milano pensa di proporre artisticamente e culturalmente per l’Expo - quindi a tutto il pianeta - viene dal passato. Un grande, straordinario passato che ha visto l’Italia dare al mondo qualcosa di unico e inarrivabile. Como invece darà qualcosa del presente, anzi del domani visto che il monumento di Libeskind per ora esiste solo sulla carta e deve essere ancora realizzato. Negli auspici degli Amici di Como sarà inaugurato il 30 aprile, proprio il giorno prima della partenza di Expo 2015.
Particolarmente interessante è l’aggancio tra un artista di fama mondiale e globale (ha firmato grandi opere a New York, in Corea, in Danimarca, e si può dire in tutti i continenti) e una piccola città “local” come Como. Così come il link tra l’oggi e il passato: un monumento avveniristico per la scoperta della pila che risale al 1800 e segna un po’ l’inizio della nostra epoca moderna.
Un monumento di questa importanza si riallaccia alla grande stagione del Razionalismo e ai suoi capolavori - come l’asilo Sant’Elia, il monumento ai Caduti e la Casa del Fascio - e non ha a Como opere che possano reggere il confronto, neanche considerando le più prestigiose del dopoguerra, cioè il padiglione di Villa Erba firmato da Mario Bellini o la Porta d’Europa di Francesco Somaini.
Per celebrare Volta i comaschi hanno sempre scelto qualcosa di importante: dal Faro al Tempio Voltiano, dal monumento funebre di Camnago alla statua di piazza Volta. Si aggiungerà l’opera di Libeskind a celebrare il comasco più grande di ogni tempo e la sua città.
Il monumento porterà sicuramente tanti turisti e farà discutere, ma sarà un bene e di questo Como e i comaschi dovranno un grazie a Daniel Libeskind, al suo amico Silvio Santambrogio che presiede l’associazione Amici di Como e ai tanti - privati, aziende, enti, istituzioni, sponsor - che si stanno impegnando al seguito del vulcanico Daniele Brunati per dare alla città qualcosa che resterà nel tempo e nella storia.
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