Il tutto esaurito al Teatro Sociale di Como per ascoltare la testimonianza di un’attrice famosa che da anni ha scelto uno stile di vita più austero, votato alla spiritualità e agli insegnamenti del Vangelo, è un segno da non sottovalutare. Anzi è una sorta di segno che sta ad indicare un bisogno di cambiamento, rispetto al vuoto, all’incertezza e alla violenza quotidiana che sembra contrassegnare la nostra contemporaneità.
Claudia Koll ha scelto un percorso francescano che l’ha portata ad una spogliazione di tutto il superfluo che circondava la sua vita, per dedicarsi ad un’azione più semplice di incontro con le persone, per condividere con lei la nuova vita dedicata alle parole e agli insegnamenti di Gesù. Possiamo parlare di conversione, ma anche di una vocazione trovata che le ha fatto fare una scelta radicale, quella di non inseguire a tutti i costi le luci della ribalta, ma di operare affinché il bene possa essere condiviso nelle forme e nelle modalità che ognuno ritiene più opportuno. La sua immagine è cambiata, le sue parole parlano la lingua degli angeli, in controtendenza con l’ambiente dello spettacolo in cui ha potuto far crescere la sua popolarità, ma che ad un certo punto non le è più bastato. Per essere pienamente se stessa era necessario l’incontro con la Grazia, per un effettivo e radicale cambiamento.
Non è la sola che ha voluto ricercare un senso diverso per la sua esistenza, in un’autenticità che la gente riconosce, tanto che riempie ancora i teatri, come quando era un’attrice con ruoli sempre da protagonista. Si pensi anche alla svolta, magari meno radicale come immagine, ma senz’altro profonda e autentica, tanto che ne ha parlato spesso in televisione e ne ha anche scritto, di Ornella Vanoni. Per lei è fondamentale questo “incontro” avvenuto qualche anno fa con Gesù, un incontro che, secondo lei stessa, ha influito non solo sulla sua stessa vita, ma anche sul suo modo di cantare e di intendere l’esistenza. E in un piccolo libro, intimo, composto da brevi storie della sua quotidianità, uscito da poco, parla della “storia di un incontro”, quello con Gesù, lei che confessa di aver avuto “ se non proprio tutto, molto dalla vita”. E con il passare degli anni, sentendo che tutto diventava “pesante” e che lo stupore veniva a mancare, ha iniziato “a ricordare che c’è qualcuno a cui pensi spesso, ma non hai mai conosciuto. Lui ti può salvare, lui può ridare alla tua vita quella gioia, quello smalto che, appunto, ha perso. La persona di cui parlo è Cristo, così felice da amare, così dolce da seguire…Gesù riempie il tempo, ne cambia quasi la scansione. Rende tutto più morbido. Il segreto della vita è in lui”.
Il segno che questa Pasqua ci annuncia è il bisogno di trovare una via per la salvezza della nostra vita, così continuamente offesa nel suo senso, nel non rispetto degli altri, condannata ad una stanchezza interiore che cerca un rinnovamento e che trova in volti popolari una sorta di identificazione, la possibilità di capire, attraverso la loro testimonianza che è possibile, anche per noi, ritrovare quell’incontro, vedere con occhi nuovi il volto di Gesù e comprendere quanto i suoi insegnamenti e le sue parole siano eterni e sempre contemporanei. Il nostro tempo sembra stanco di quella deriva esistenziale cui ci stiamo lasciando andare e le persone vogliono trovare esempi di un cambiamento effettivo.
Che siano donne o uomini famosi a parlare con naturalezza dei loro incontri con il sacro e con la spiritualità, può essere un segno della Grazia, la possibilità di iniziare uno stesso percorso, quello che ad un certo può far ritornare a dire, con fermezza, quasi fosse una assoluta necessità, come fa Ornella Vanoni che il segreto della vita è racchiuso in Gesù e nelle sue beatitudini.
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