Il miglior antifurto
è sempre il vicino

Si fa presto a gridare “al ladro, al ladro”, ma ormai, salvo rare occasioni, avviene solo nelle vignette.

Lo dimostrano i dati dei furti che non conoscono crisi nella nostra zona. I ladri nella maggioranza dei casi agiscono indisturbati. I più spregiudicati si muovono in pieno giorno forzando porte e finestre, scavalcando recinzioni o salendo sui balconi e sui tetti. Da cosa dipende tanta sicurezza? Per alcuni, essendo ormai specializzati, si potrà prendere a prestito la parola professionalità. Per molti altri, invece, è la sicurezza di non essere visti e se anche visti di essere certamente lasciati in pace.

Pochi hanno voglia di farsi gli affari degli altri, in particolare dei vicini e di fare una telefonate ai vigili, ai carabinieri o alla polizia. Si ha paura delle conseguenze, di avere “fastidi”. Così spesso si girano gli occhi dall’altra parte.

I ladri sono così sicuri di non avere interferenze che quando gli capita di incappare addirittura nei proprietari di casa ostentano una disinvoltura che li porta a volte anche a salutarli o, in caso di resistenza, a reazioni violente. È sorprendente la notizia che arriva da Villa Guardia. Per fronteggiare l’emergenza dei furti il Comune aveva stipulato un contratto con una società privata di vigilanza. Il contratto è scaduto e forse non verrà rinnovato. Il motivo? I furti continuano ma al telefono dei”vigilantes” non arriva neanche una chiamata. Pare che l’unica volta che qualcuno ha telefonato non è stato per i ladri ma per gli schiamazzi notturni. Nessuno vede, nessuno telefona.

Eppure tutti si lamentano del fenomeno che è tanto diffuso e causa un vero disagio sociale.

Chi subisce un furto - e ci sono famiglie che ormai ne fanno collezione - si sente violato, non più sicuro neppure tra le proprie mura domestiche. I dati confermano che questo tipo di criminalità, che a torto viene definita “micro”, è una vera piaga sociale. Il fenomeno, poi, ha dimensioni ben più vaste di quello che fanno intuire i numeri ufficiali delle denunce dei furti perché molte vittime sono così disilluse che non trovano conveniente neppure riempire un verbale.

Assume così una valenza tutta particolare la richiesta che avanzano una ventina di sindaci dell’Olgiatese alla Regione di aumentare i controlli e di avere più pattuglie per il controllo del territorio proprio in funzione anti-ladri. Nel loro drammatico appello c’è tutta la drammaticità del ruolo dei sindaci: sono i primi a ricevere le lamentele dei cittadini; sono anche i primi a cercare di dare risposte. Ma come si vede dal caso di Villa Guardia non sempre trovano la soluzione giusta o vengono ascoltati. I controlli, purtroppo, non bastano mai. Più telecamere, d’accordo. Ma il vero sistema di antifurto che funzione è quello dei vicini. La sorveglianza del buon vicinato è la migliore risorsa contro la criminalità. Le poco volte che i ladri vengono presi, infatti, è proprio quando un vicino lancia l’allarme in tempo.

Perché oggi questo sistema funziona poco e comunque meno di una volta? Un po’ è proprio per colpa dei sindaci e delle amministrazioni comunali. Hanno creato nei nostri paesi tanti, troppi nuovi insediamenti urbani. Tante, troppe case e villaggi che hanno ingrandito i paesini portando tanta gente nuova, persone che neppure si conoscono tra di loro. Così, nelle vecchie vie dove la gente sa tutto di tutti - a volte anche troppo - è più difficile per i ladri colpire. Mentre nei quartieri nuovi, nei caseggiati colorati e nelle villette a schiera, costruite a go go, i residenti spesso non si conoscono e chiunque passa è uno sconosciuto. Per battere i ladri quindi, oltre che più controlli e pattuglie, serve più socializzazione e più amicizia tra la gente della porta accanto. Torniamo dunque ai vecchi cari vicini, il miglior antifurto che ci sia.

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