La politica capace
di guardare negli occhi

A offrire la sintesi più efficace è stato Oscar Giannino, uno che, magari, con i master fa un po’ di pasticci ma su certe cose ha le idee piuttosto chiare.

Il suo tweet arriva in tarda mattinata: «#IMU. Vacuo annuncio stop IIa rata senza coperture rende milioni ita ignari quanto in+pagare a dicembre. E dicono di volere la ripresa...»

Risolte le abbreviazioni e tradotti gli agglomerati di lettere tipici del web, ecco che in meno di 140 caratteri Giannino ha scritto l’editoriale di oggi. Il governo annuncia decisioni senza
sapere come sostenerle e un apparente favore fatto alle famiglie - la sospensione del pagamento della seconda rata dell’Imu - diventa uno sgambetto. Il fisco, infatti, ammazza con l’incertezza oltre che con il peso. Come è pensabile che una famiglia, all’alba dell’8 novembre, possa impostare due conti per arrivare alla fine dell’anno, programmare qualche spesa o impostare un piccolo risparmio se, da qualche parte su Uranio, la politica traccheggia, aspetta, come dicevano i vecchi, «che la venga buona» e ci lascia tutti qui a rosolare nella padella dell’Imu e dei suoi fantasmi?

Fulminante, poi, la conclusione: «E dicono di volere la ripresa...». È vero, fateci caso: lo dicono. E lo ripetono pure, tradendo una certa arroganza. Parlano di “ricette”. Indicano «la strada per uscire dalla crisi» e, in realtà, puntano il dito verso un vicolo cieco. Facessero i vigili urbani vivremmo in un permanente ingombro viabilistico.

Invece - che fortuna! - viviamo in un permanente ingorgo politico, economico, sociale. Alle nostre vite si trasmette questa filosofia del fiato corto, dell’indecisione, della navigazione, più che a vista, a tentoni.

La politica è riuscita nell’incomparabile capolavoro di imbavagliarsi e legarsi da sola: operazione che era in grado di compiere a fatica solo il miglior Houdini. Costantemente intrisa di preoccupazioni elettorali e tentazioni populiste, retta soltanto da un incontenibile istinto di sopravvivenza, è ben attenta a evitare il gesto che più, in queste condizioni, le può nuocere: prendere decisioni. Non ci sono coperture per garantire la sospensione della seconda rata dell’Imu? Restano due strade: introdurla di nuovo o tagliare le spese. Tertium - dicevano i latini ignari di fornire un’espressione a posteri più tromboni - non datur. In altre parole, non vale dire “vedremo”, rinviare tutto a eterni, imprecisati “chiarimenti”, a fumosi “vertici” e ancor meno serve imbarcarsi in spericolate acrobazie finanziarie, magie di bilancio, illusionismi da partita doppia.

Un governo, la politica che lo sostiene e perfino quella che gli si oppone, devono dare ai cittadini indicazioni precise ed essere capaci di guardarli negli occhi. Anche, e soprattutto, quando è necessario dar loro cattive notizie. Anche, e soprattutto, quando bisogna confessare di non essere stati capaci di ridurre le tasse e di risanare i debordanti appetiti finanziari dello Stato.

Proprio così: bisognerebbe essere capaci di guardare la gente negli occhi. In questi casi, aiuta avere la coscienza pulita.

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