Lago: como si fa sempre
male da sola

A Como siamo specializzati nel farci del male da soli. Anzi, per essere più precisi, a far del male al lago. Già perché non bastava il cantiere delle paratie che da sette anni sequestra ai comaschi buona parte della passeggiata pedonale, ora ci si mette pure la questione della pulizia del primo bacino e delle rive in particolare. Una storia che è un paradigma di come le cose, nell’amministrazione pubblica, non dovrebbero andare.

Tutto nasce a ottobre quando il vento affonda il battellino comunale ed è una sorta di colpo di grazia a un servizio che, pur tra qualche lacuna, aveva raggiunto un livello dignitoso nell’arco degli ultimi anni. Colpo di grazia perché da allora il mezzo è fermo in attesa di riparazione. Il Comune dice che deve provvedere la Provincia. Quest’ultima sostiene di non avere più competenza nella gestione del servizio. Ognuno dice la sua (le due amministrazioni sono della stessa famiglia politica ma sembrano parlare linguaggi differenti), il risultato però è che il primo bacino, piazza Cavour e la zona dell’Hangar in particolare, è ridotto in uno stato pietoso. E dire che siamo alla vigilia della stagione turistica e questo sarà l’anno di Expo. Come finirà? Spetta al Comune decidere se spendere 50mila euro per sistemare il battello affondato (tra l’altro vecchio di vent’anni) oppure comprare un mezzo nuovo, magari sfruttando i fondi della tassa di soggiorno e chiedendo aiuto a qualche privato.

La convenzione tra Provincia (con l’allora commissario straordinario Leonardo Carioni) e Comune firmata il 22 giugno 2012, d’altra parte, ha una durata di tre anni ed è quindi ancora valida. Il documento stabilisce la cessione in comodato al Comune del battellino, con costi a carico della Provincia (carburante, manutenzione e 50% delle spese per recupero e smaltimento dei detriti).

E specifica che «permane in capo all’Amministrazione provinciale l’onere di provvedere alla pulizia della porzione di lago denominata “primo bacino” esterna alla diga foranea con l’impiego di propri battelli spazzini», mentre «il Comune provvederà alla pulizia della porzione di lago posta all’interno della diga foranea, mediante l’utilizzo del natante concesso in comodato dalla Provincia». Ma la tensione - e lo scaricabarile - tra i due enti - si è creata proprio poco dopo la firma della convenzione.

Domenica scorsa Como è stata invasa dai gitanti, migliaia di auto hanno riempito la convalle. Con tutti, ammettiamolo, la città ha rimediato una figuraccia. E non sia consolatoria la circostanza che, mediamente, i turisti continuano ad apprezzare la nostra città (nonostante tutto straordinaria) e valutano in modo positivo la situazione del centro (considerate le risorse a disposizione potrebbe essere in condizioni peggiori). Lo spettacolo di cigni e anatre tra i rifiuti è un vero e proprio pugno dell’occhio. L’immagine del muro ha fatto il giro del mondo e chissà quanto tempo servirà affinché sia dimenticata. Ora vediamo di fare alla svelta prima di pagare caro anche questa storia.

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